Allarme siccità nel Bellunese: molto al di sotto della media i livelli di fiumi e laghi

Il Piave a fine marzo era soltanto al 34% del volume massimo invasabile, mentre il lago di Santa Croce era appena al 37%. Persiste la situazione grave per il lago del Centro Cadore (-72%)
Trichiana, 10 luglio 2005, il greto del fiume Piave sul lato est del ponte di San Felice
Trichiana, 10 luglio 2005, il greto del fiume Piave sul lato est del ponte di San Felice

BELLUNO. La pioggia ha fatto la sua comparsa ma non ha risolto i problemi di siccità della provincia.

Infatti, quei pochi millimetri di acqua scesi, hanno contribuito soltanto ad alleviare la grande sete della terra, permettendo di far crescere l'erba sui prati.

Ci vuole ben altro per colmare un deficit idrico che dura da 6-7 mesi. Sicuramente i pochi millimetri scesi in questi ultimi giorni non hanno sortito alcun effetto sulle riserve idriche.

La pioggia è arrivata giovedì 5 aprile scaricando 53 mm di acqua sul monte Avena, a Feltre 51 mm, ad Arabba 47 mm, sul passo del Falzarego 43 mm e a Belluno 44 mm.

Ma il problema vero è la carenza, anzi l’assenza di neve in quota. Anche se scenderanno ancora dei fiocchi candidi, non ci saranno dei benefici per l’assetto idrico estivo.

Secondo la media stagionale, in aprile dovrebbero scendere alcune centinaia di millimetri di pioggia.

Intanto il rapporto idrologico dell’Arpav, del mese di marzo appena concluso, non è incoraggiante.

Nel mese di marzo in Veneto è caduto l'83% in meno di pioggia, le maggiori precipitazioni sono state registrate nell'area dolomitica centro-occidentale, mentre il Piave ha il 61% di deficit con apporti medi di 27.9 mm, soprattutto dall'Agordino.

Per quanto riguarda le riserve di neve, il deficit è del 71% (erano il 67% nel marzo 2002). La copertura di neve è assente nelle Prealpi, continua nelle Dolomiti, solo lungo alcune dorsali in ombra oltre i 1.600 metri di quota. Le riserve idriche contenute nel manto nevoso sono calate dell'85% rispetto alla media.

Il Piave è solo al 34% del volume massimo invasabile, meno 31% rispetto alla media storica (1994). Nella norma il Mis, un po' al di sotto della norma Santa Croce che è al 37% della capacità massima. Particolarmente basso il lago di Pieve di Cadore (-72% rispetto alla media storica di volume massimo invasabile). Va meglio per il Corlo al di sopra, al 31 marzo, della media storica. (p.d.a.)

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