Allarme sui passi attorno al Sella: «Il numero chiuso ci sta penalizzando»

La sperimentazione parte solo oggi, saliranno 2000 auto. Domani vertice tra gli albergatori, possibile una protesta

Allarme sui passi intorno al Sella (ma non solo). «In questo fine settimana abbiamo registrato il 30% di arrivi in meno di quelli attesi nei nostri esercizi – fa sapere Allan Perathoner, titolare del Resort Sella –. Continuiamo a ricevere telefonate di automobilisti e motociclisti che chiedono se i valichi sono raggiungibili».

Questa mattina, alle 9, entrerà il funzione l’accesso contingentato, per 2005 veicoli fino alle 16, quindi il 20% in meno di quelli abituali. «Constatiamo come andrà nei primi due o tre giorni – continua Perathoner – e poi dovremo decidere se licenziare parte del personale assunto».

Domani è in agenda una riunione del Comitato dei 78 fra albergatori, ristoratori e rifugisti del Sella, del Gardena, del Campolongo e del Pordoi. «Non scrivetelo ancora, ma la nostra intenzione – sussurra, anticipando, Osvaldo Finazzer, il coordinatore del Comitato – è di reagire mercoledì con una manifestazione di protesta».

I sindaci, intanto, si stanno mobilitando.

«Verificheremo di persona cosa succederà nelle prime giornate e poi decideremo le iniziative più opportune» conferma Leandro Grones, secondo il quale le misure introdotte quest’estate sono addirittura peggiorative di quelle di un anno fa.

«Col 20% di riduzione degli accessi non risolvi il problema dello smog – spiega – e crei solo disagi: diventa praticamente impossibile programmare una gita dalle nostre parti dal 23 luglio al 31 agosto. Le disdette si stanno moltiplicando in queste ore».

I sindaci si stanno accordando per chiedere alle Province la convocazione di un tavolo, dove i rappresentanti di tutte le comunità possano dire la loro. «Se la Provincia di Belluno sarà convocata – anticipa il presidente Roberto Padrin –, porterà il suo disappunto per iniziative che sono state organizzate in modo estemporaneo, senza il necessario approfondimento e anche senza la consultazione di tutti i soggetti interessati».

Padrin spiega, infatti, che le ricadute del contingentamento delle auto si avranno sugli altri passi.

«È proprio quanto è accaduto ieri – spiega Perathoner –. Al bivio tra il Sella ed il Pordoi, gli automobilisti che dovevano salire da noi, hanno fatto inversione a U e si sono diretti verso il Pordoi, incavolati, perché hanno visto la segnaletica verticale che indica la chiusura».

Gli operatori turistici avevano invitato Trento e Bolzano a non utilizzare il cerchio rosso, ma semmai l’invito a recuperare il pass. «Sta, insomma, passando il messaggio – afferma Finazzer – che i passi sono chiusi».

Nel suo albergo del Pordoi Finazzer mostra una lunga serie di mail di turisti che chiedono informazioni, guarda caso motociclisti, provenienti da tutta Europa. L’invito, anzi l’appello degli operatori è al governatore del Veneto Luca Zaia, agli assessori di competenza, come Federico Caner del turismo, e al presidente della Provincia di Belluno, Padrin, affinché intervengano “fin dalle prossime ore” su Trento e Bolzano per sospendere la sperimentazione.

«In ogni caso confermiamo – conclude Finazzer – che questa volta ricorreremo al Consiglio di Stato». —


 

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