All’Ascon rumori oltre il regolamento registrati dall’Arpav

L’azienda di Busche presenta un progetto di ampliamento e un piano per ridurre le emissioni, il Comune prende tempo

CESIOMAGGIORE. Prima di concedere l'autorizzazione alla linea del riciclato, richiesta dalla ditta Ascon che occupa il sito ex Merotto, il Comune si riserva di acquisire ancora altri elementi. Questo è quanto dichiara il sindaco Michele Balen che, pur avendo in mano i dati Arpav che documentano lo sforamento di decibel per quanto riguarda il trattamento del materiale di risulta, si riserva di commissionare «un'indagine supplementare per identificare quanto incidano i rumori del frantoio in funzione, rispetto a quelli del traffico viario».

C'è un regolamento nazionale circa l'emissione di polveri e rumori dai siti produttivi, come quello ex Merotto. «Ma c'è anche un'azienda che attende l'autorizzazione per potenziare l'impianto produttivo con la linea del riciclato, cioè dell'asfalto rimosso dalle vecchie strade per trasformarsi in asfalto nuovo. E ci sono i cittadini che attendono dal comune e dalla massima autorità sanitaria locale, legittime garanzie di tutela della proprio salute». Il potenziamento dell'impianto dunque passa per altri esami. La ditta ha presentato un progetto per minimizzare le emissioni di rumori e polveri. Ma al momento attuale i dati dell'Arpav non documentano una situazione tranquilla.

Lo strumento di rilevazione è stato posizionato in una casa privata a due passi dall'impianto ex Merotto. Per tre settimane ha registrato l'impatto dei rumori all'esterno, nelle fasi di betonaggio e lavorazione di asfalto e calcestruzzo, che in base alla classificazione della zona non superano i valori previsti dal regolamento, ma si avvicinano ai limiti. Mentre nelle giornate del 13 e del 20 settembre ha documentato lo sforamento dei decibel a finestre aperte e chiuse, quando si è trattato il materiale di risulta. Ne consegue, come conferma il sindaco Balen, che prima di autorizzare una linea, quella del riciclato, che incida ulteriormente sulla rumorosità, debba essere approvato un efficace sistema di mascheramento.

Il Comune cioè ha concesso una proroga rispetto agli adeguamenti della ditta, purché dai dati richiesti non si fosse documentato se gli interventi effettuati dalla ditta rispondessero alle prescrizioni e rispettassero il piano di zonizzazione. In sostanza, da quello che emergerà dai controlli richiesti, oltre a quelli già effettuati dall'Arpav anche lo studio ulteriore sull'impatto del traffico viario, potrà essere verificata l'efficacia, o meno, del sistema frangirumore. Sullo sfondo di un accordo fra Comune e ditta Ascon, restano i dubbi dei cittadini di riva San Gabriele, una volta che sarà autorizzata la linea: a chi sarà deputato il controllo periodico su stoccaggio, utilizzo e produzione del catrame recuperato?

Laura Milano

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