Alleghe senza neve «Servono 3 milioni per i nuovi cannoni»

Sergio Pra chiede aiuto alla Regione e quantifica i danni «Già persi 600 mila euro, a rischio 250 posti di lavoro»
Di Francesco Dal Mas

ALLEGHE. «Non resta che pregare il buon Dio che ci mandi la sospirata neve», confida Dario Bond, consigliere regionale di Fi, da palazzo Ferro Fini, sul Canal Grande. «Più materialmente», corregge Sergio Pra, di Alleghe Funivie, ai piedi di distese di prati, «potremmo noi stessi provvedere alle misure per evitare che si verifichi il peggio, magari con nuovi impianti di artificializzazione della neve, più in quota, e con nuovi bacini di approvvigionamento».

Sabato il comprensorio del Civetta apre, ma soltanto per il 40% delle piste e tremano, pertanto, molti dei mille bellunesi che in vario modo dipendono dal circo bianco: i 250 addetti alla gestione degli impianti, i rifugisti, i ristoratori, il personale degli alberghi. «È evidente che i nostri operatori, prima di far scattare le assunzioni, ci pensano due volte. Con queste premesse riusciamo ad assicurare un collegamento fra quattro piste, per una quarantina di chilometri, ma non siamo al massimo, come avremmo voluto esserlo fin dal ponte di Sant’Ambrogio» ammette l’operatore.

La mancanza di neve, nelle prime settimane di dicembre, ha comportato danni al comprensorio, in quota e a valle, per circa 600 mila euro. Una somma consistente di mancati guadagni, una botta tremenda in un periodo di crisi come quello presente. Nei pochi giorni di basse temperature gli uomini sono riusciti a sistemare quattro percorsi, tra la pista Coldai e quelle di Val Fiorentina. Siccome per 150 metri la neve proprio non c’era, cioè non si poteva fabbricare, hanno deciso di prenderla da una pista e di trasferirla a completamento di questo anello, sacrificando la stessa pista. Un lavoro complesso che ha visto i tecnici impegnati, ad esempio, a restringere a 50 metri la larghezza di alcune piste, non avendo neve sufficiente a coprire l’estensione per un centinaio di metri. «Abbiamo faticato ma siamo soddisfatti perché siamo riusciti a rispettare, almeno in parte, gli impegni con i nostri clienti» sospira Pra. Il quale, però, non nasconde la sua preoccupazione per il futuro. «Con le sorprese che la meteorologia ci propina, dobbiamo provvedere a una puntuale programmazione, considerate appunto le ricadute sociali, occupazionali in prima istanza. Abbiamo bisogno di nuovi investimenti per l’innevazione artificiale. Almeno per 3 milioni di euro, nel nostro caso, ma la cifra non sarebbe sostenibile dal solo consorzio. E necessario che la Regione ci dia una mano. E di grandi disponibilità non ne vediamo».

Il timore, da queste parti, è che accada quanto avvenuto nei giorni scorsi in Austria, dove, senza neve, nei giorni in cui le temperature hanno permesso di fabbricarla, c’è stata la corsa alla risorsa idrica e interi paesi sono rimasti senz’acqua, con gravi sollevazioni popolari. Sabato, comunque, tutti in pista.

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