«Allentare i vincoli per i Comuni virtuosi»

Le richieste del sindaco Jacopo Massaro all’ex premier su personale e limiti alle spese
BELLUNO. Se un Comune tiene i conti in ordine e lavora per rendere sempre più efficiente la macchina amministrativa, dovrebbe essere aiutato. Per esempio allentando i vincoli del saldo di esercizio, lo strumento che ha sostituito il Patto di stabilità e che non consente agli enti locali di spendere tutti i soldi che hanno in cassa; ma anche consentendo ai Comuni virtuosi di assumere nel momento in cui un dipendente va in pensione. Oggi non è possibile: bisogna aspettare un anno.


Di queste problematiche il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, ha parlato brevemente mercoledì sera con il segretario nazionale del Partito democratico, Matteo Renzi, in città per il suo tour elettorale. «Ho chiesto ciò che credo più prema a qualunque sindaco italiano: la possibilità di utilizzare i soldi che abbiamo in cassa», spiega Massaro. «Il Comune di Belluno ha circa 10 milioni di euro disponibili nelle proprie casse, ma non li può spendere a causa del saldo di esercizio, il nuovo nome dell’ex patto di stabilità. Più leggero, ma ancora troppo vincolante. Ho chiesto che ci venga concesso di utilizzare i soldi con una misura sensata e pragmatica, lasciandoceli investire come quota di cofinanziamento non solo per progetti di edilizia scolastica, ma anche e soprattutto per la rigenerazione urbana e per il miglioramento della qualità della vita».


Un altro fronte su cui intervenire è quello del ricambio del personale: «Come Anci, stiamo lavorando al “turnover dinamico”, ossia alla possibilità di sostituire il personale in pensione direttamente al momento dell’uscita e non l’anno successivo», continua il primo cittadino. «Molte amministrazioni si trovano in grandi difficoltà perché non solo possono sostituire appena tre dipendenti su quattro che se ne vanno, ma le assunzioni sono possibili solo dall’anno successivo all’uscita, creando grandi disservizi per i cittadini».


«Questo blocco del turnover», conclude Massaro, «non tiene neppure conto dell’indice di virtuosità dei singoli enti. Un ente che ha pochi dipendenti, com’è il Comune di Belluno, viene trattato esattamente nella stessa maniera di Comuni di dimensioni simili ma che hanno tantissimi dipendenti e, quindi, sono meno virtuosi. Questo aspetto deve essere superato, perché se il nostro paese vuole progredire in modo in modo intelligente deve sicuramente adottare una strategia molto più meritocratica nei confronti delle amministrazioni comunali».


Alessia Forzin


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