Allevatore del Cansiglio a tu per tu con due lupi: «Sono una opportunità»
CANSIGLIO
Incontri ravvicinati del terzo tipo… con i lupi. Dopo gli avvistamenti in Cansiglio con le fototrappole, a Mirko Breda che conduce Malga Lissandri, al centro della piana del Cansiglio, in comune di Alpago, è toccato, all’alba dell’altro ieri, di trovarsi a pochi metri da una coppia di lupi.
«Nessuna paura. Hanno attraversato la strada che porta alla mia azienda. Da lontano mi sembravano due volpi. Mi sono avvicinato in auto ed ho subito realizzato che erano proprio due lupi. Erano entrati nel mio pascolo, evidentemente a cacciare. Ho il recinto, ma la corrente era disattivata. Peraltro le 130 vacche sono in stalla».
I due carnivori, con tranquillità, si sono spostati nel pascolo vicino, che poi dà nel bosco.
Mirko è un allevatore del tutto speciale. Si è laureato a Padova, porta avanti con determinazione la produzione biologica ed è anche presidente della Latteria del Cansiglio.
«Credo molto nella biodiversità, per cui ritengo che la presenza del lupo sull’altopiano sia una opportunità, da salvaguardare attraverso rapidi e consistenti misure di indennizzo per chi viene colpito da razzie» afferma.
« Ma con questi presupposti, l’altra mattina, catturato dal fascino di questi animali, ho fermato l’auto e mi sono posto alla loro rincorsa. I due lupi ogni tanto si giravano, per osservarmi. Ero a 30 metri e riscontravo che loro mi guardavano, come dire?, un po’ perplessi, non sapendo che pesci pigliare. Poi uno è entrato nel vicino bosco, l’altro è tornato verso la strada».
Si tratta, probabilmente, della coppia di lupi che giorni fa era stata avvistata in Val Menera, poco distante dall’area Lissandri, dove aveva appena banchettato con alcuni cervi, ovviamente ridotti a carcasse.
«Io non ho avuto razzie, proprio perché di notte porto la mandria in stalla. Ma nell’autunno scorso – riferisce Breda – ho trovato nel pascolo una carcassa di cervo sbranato».
Le mucche, in Cansiglio, saranno portate all’esterno fra un mese, quando l’erba sarà alta. Per allora saranno attivi i recinti. Ma gli allevatori sono preoccupati, perché i lupi riescono ad attraversarli anche in presenza di corrente.
«Siamo in allarme, ma non tanto perché dobbiamo vedercela con questi carnivori quanto perché gli indennizzi, semmai ci sono, arrivano troppo tardi. E magari dovrebbero essere un po’ più consistenti» afferma Breda, riconoscendo, quindi, che il ministro Costa ha fatto bene a non concedere la possibilità dell’abbattimento di questi animali e ha pure fatto bene il ministro Salvini a precisare la direttiva del Viminale che sembrava andare nella direzione opposta.
«Nessun abbattimento dei lupi, al massimo cattura e trattenimento», ha infatti precisato Salvini. L’obiettivo del ministero dell’Interno, condiviso con il dicastero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, spiega il Viminale, «è evitare allarmismi, controllare la diffusione della specie e mettere in sicurezza il bestiame». —
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