All’ex Casa del Sole la Provincia vuole spazi per i disabili

Ponte, confronto con l’Usl per realizzare una comunità De Biasi: «La destinazione d’uso dell’edificio è vincolata» 
La Casa del Sole di Ponte nelle Alpi
La Casa del Sole di Ponte nelle Alpi

PONTE NELLE ALPI. Una comunità residenziale per disabili all’ex Casa del Sole di Ponte nelle Alpi. Ma anche la ristrutturazione del primo piano e del sottotetto.

Ci sta lavorando la Provincia di Belluno, ente proprietario dell’immobile, che da diversi mesi ha avviato un confronto con l’Usl 1 Dolomiti su quello che potrà essere l’utilizzo degli spazi. L’obiettivo principale è trovare una soluzione, entro i prossimi due anni, che risponda alle esigenze del territorio.

«Dopo i primi incontri dei mesi scorsi, si è riaperto anche di recente il tavolo con l’azienda sanitaria», mette in risalto Francesca De Biasi, consigliere provinciale con delega al welfare, che sul tema sta lavorando da tempo insieme al suo “collega” con delega al patrimonio, Ivan Minella.

«Per lo stabile c’è un vincolo, della durata di 10 anni, sulla destinazione d’uso, che riguarda l’area della disabilità. Ora dovranno esserci ulteriori passaggi con l’Usl 1, ma ci sono buone possibilità di riuscire a creare una comunità residenziale per i disabili, al secondo piano, e di realizzare un progetto complessivo e unitario, che riguardi l’intero edificio».

Edificio per la cui ristrutturazione sono già stati spesi 1,9 milioni di euro: 302.127 dal Comune di Longarone, 362 mila dalla Regione, 515.872 dalla Provincia e 720 mila dalla Fondazione Cariverona.

«Il piano terra ospita l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla)», ricorda la De Biasi, «e sono necessari ulteriori lavori di adeguamento. Il mio auspicio è che da qui ai prossimi due anni si riescano a realizzare questi ambiziosi obiettivi, andando anche a ristrutturare il primo piano e il sottotetto».

Per l’ex Casa del Sole era anche arrivata nei mesi scorsi sul tavolo del presidente della Provincia, Roberto Padrin, e del sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, una lettera firmata dai sette medici di base pontalpini.

«Attualmente siamo riuniti in un team che, tra l’altro, condivide per via telematica le cartelle cliniche», scrivevano i medici. «Già questa modalità operativa ha migliorato la nostra assistenza ai cittadini del comune, ma tutti noi sentiamo la necessità di ulteriori passi in avanti e di utilizzare le forme più complesse di integrazione».

«Serve una sede unica in cui possano essere presenti tutti i medici, la segreteria, il personale infermieristico, con eventuale presenza di altre figure che si riterranno utili», dicevano ancora i medici di base, individuando come luogo adatto l’ex Casa del Sole.

«Ho avuto modo di parlare con uno dei medici, Fulvio De Pasqual, e sono d’accordo che la medicina di gruppo rivesta una funzione fondamentale per il nostro territorio», commenta la consigliere delegata al welfare De Biasi. Che però sottolinea come la priorità sia un’altra. «Dobbiamo però ricordare», dice infatti, « che l’ex Casa del Sole è vincolata e, prima di pensare ad altre soluzioni, dobbiamo appunto muoverci nell’area della disabilità, andando anche incontri a quelli che sono i bisogni del territorio».

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