Alluvione, da Roma altri 172 milioni. Serviranno a rimborsare i privati
Altri 172 milioni per il Veneto colpito dalla tempesta “Vaia” che, sommati allo stanziamento dell’altro ieri, fanno 976 milioni. Di questi, 409 possono essere utilizzati già quest’anno.
I privati, si sa, in tutto il Veneto hanno patito 100 milioni di danni e la gran parte di questi riguarda la nostra provincia. Possono, finalmente, chiedere e ottenere il risarcimento, nella misura, però, dell’80%. Lo conferma l’assessore alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, che ieri ha partecipato al riparto di una tranche di 474 milioni, con la “benedizione” del premier Giuseppe Conte, con il quale ha potuto parlare anche il governatore Luca Zaia per sollecitargli misure di rapido avvio della ricostruzione.
I privati, dunque, entrano finalmente in gioco. Avranno anticipi fino a 5 mila euro se i danni riguardano loro stessi o la famiglia. Le imprese, invece, potranno ricevere, come prima tranche, fino a 20 mila euro, e non solo per i danni o, peggio, la distruzione dell’immobile, ma anche per la materia prima e le attrezzature. «Ovviamente», precisa Bottacin, «dovranno essere presentate delle perizie appropriate».
Le risorse attingeranno soprattutto dalla disponibilità materializzatasi ieri. Rispetto ai 2,6 miliardi stanziati dal governo l’altro pomeriggio, rimanevano da distribuire 474 milioni fra le 16 regioni colpite dal maltempo. Il Veneto ha ricevuto 172 milioni, di cui 159 per quest’anno e gli altri per il prossimo. Il rischio è che, con questo “ben di dio” arrivato tutto insieme – più di 100 milioni nel 2019 –, non si sia ancora pronti con i progetti per spenderli. Ecco perchè il commissario delegato Zaia ha chiesto udienza a Conte. «Ho chiesto al presidente Conte che, rispetto ai finanziamenti previsti di 2,6 miliardi di euro e degli ulteriori stanziamenti da 470 milioni, le Regioni siano autorizzate a mettere in piedi le “Strutture di Missione”. È fondamentale per facilitarci il percorso e garantire che le risorse vengano investite e si trasformino da subito in opere per il territorio. Grazie al lavoro dei soggetti attuatori, abbiamo 90 milioni di opere già cantierabili e ora chiediamo di essere messi in condizione di realizzarle».
Pare, infatti, che se i cantieri non sono alle strette dipendenze della Protezione civile, ci si debba far carico di tutta una serie di norme e di vincoli che rallentano esasperatamente l’avvio dell’opera.
Allo stato attuale, per quanto riguarda i primissimi interventi di recupero dei danni la Regione dispone di uno stanziamento di 15 milioni di euro, che sono stati distribuiti ai Comuni per le prime opere di soccorso, come gli ulteriori 13 milioni di euro già arrivati e destinati alle prime opere per i privati. Il Governo ha poi stanziato, l’altro ieri, 755.912.355 euro per interventi urgenti in ambito idrogeologico e ristori ai privati da attuare nel 2019-2021, dei quali 232.588.417,11 euro da impegnare per l’anno 2019. Di questi la Regione Veneto, grazie all’attività messa dei soggetti attuatori nominati dal commissario Zaia, ha già pronte e cantierabili opere per circa 90 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i 172 milioni decisi ieri, con 159 milioni immediatamente spendibili nel 2019, per finanziare i rimborsi ai privati e, quel che resta, in interventi di somma urgenza, già spesi in parte per interventi non strettamente legati alla montagna, come ad esempio il ripristino delle spiagge e dei corsi d’acqua nelle zone vallive nelle quali ci sono state le inondazioni.
Da non dimenticare, i quasi 4 milioni di euro raccolti fino ad oggi dal conto corrente solidale “Il Veneto in ginocchio”, che saranno destinati a progetti specifici, e i circa 800 mila euro provenienti dagli sms solidali che entro un paio di settimane si deciderà in quali progetti investire nei Comuni maggiormente colpiti dalla catastrofe di fine autunno. —
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