Alluvione novembre 2010. Rimborsi sopra il milione di euro per 4 paesi

Chies d'Alpago il più bersagliato, seguono Seren del Grappa, Farra d'Alpago e Gosaldo
VENEZIA
. Sorprese - tante e importanti - dalla verifica dei danni causati dall'alluvione nel mese di novembre 2010 e certificati successivamente, fino al 21 luglio 2011. Chies d'Alpago, ad esempio, risulta il comune bellunese più danneggiato. Aveva denunciato 967mila euro, riceverà un milione e 256 mila euro. Seren del Grappa è il secondo Comune più alluvionato della provincia. Aveva certificato, in novembre, non più di 30mila euro. Potrà contare, invece, su un milione e 171mila euro. In aumento anche Farra d'Alpago.


Il sindaco Floriano Da Pra aveva presentato, dopo i nubifragi, un elenco di danni pari a 810mila euro, i tecnici regionali ne hanno riscontrato di più, un milione e 108mila. Gosaldo è il quarto Comune della classifica provinciale, con danni maggiori addirittura a Farra: 900mila quelli registrati subito dopo l'evento calamitoso, un milione e 95mila euro la cifra che riceverà. Anche Mel non ha di che lamentarsi con Venezia, perché la Regione le riconosce 912mila euro, contro i 150mila che aveva evidenziato. Non così Feltre, che riceverà 491mila euro, ma aveva presentato una serie di danneggiamenti per complessivi un milione e 33mila euro. Sovramonte, per contro, si ritroverà in cassa 400mila euro contro i 305mila richiesti. E la città di Belluno? E' stata la più puntuale nel segnalare le sue spettanze.


I tecnici avevano calcolato 367.296 euro, tanto quelli che ha riconosciuto la Regione. Lentiai dovrà anch'essa rinunciare a qualche decina di migliaia di euro. Da 430mila a 365mila. Così pure Quero: da 395mila a 315mila. Trichiana, invece, tira un sospiro di sollievo: aveva inoltrato a Venezia una sollecitazione per 220mila euro, ne otterrà 253mila. Puntuale il lavoro svolto dall'ufficio tecnico di Vallada: ha rappresentato in Regione danni per 250mila e non un euro in più, ma neppure un euro in meno sarà la somma riconosciuta da Venezia.


Altro sospiro di sollievo, questa volta ad Auronzo: da 222mila euro la somma sale a 246mila euro. Tambre aveva chiesto 230mila euro e tanti ne riceverà. Canale d'Agordo: 210.776 euro rivendicati, altrettanti in arrivo. Così pure Livinallongo: per 200mila euro. Piange (ma non eccessivamente) Ponte nelle Alpi che è riuscita a strappare 200mila euro sui 215 richiesti. 400 euro in più saliranno a Cibiana di Cadore: Mauro Pupulin, il tecnico comunale, aveva spedito a Venezia una richiesta di 183.500 euro, in questi giorni s'è visto segnalare un risarcimento per 183.900. Sorrisi anche a Fonzaso: da 100mila a 173mila.


E sorride ancora di più Rivamonte Agordino: alle porte della Regione non aveva neppure busssato (quindi zero euro), ha invece ottenuto una somma di 150mila euro. Allo stesso modo Lamon: non un euro di danni denunciato in novembre, ma i danni ci sono, per 140mila euro. Vas, al contrario, aveva sollecitato una cifra pari a 195mila euro, dovrà accontentarsi di 117mila. A Perarolo di Cadore arriveranno 90mila euro, quanto a suo tempo sollecitato; ad Arsié 80mila (pari la somma presentata). Sappada credeva inizialmente di non aver registrato danneggiamenti, quindi zero euro di richiesta; i tecnici della Regione hanno individuato la necessità di 73mila euro. Falcade passa da zero aspettative a 60mila euro, San Nicolò di Cadore da zero a 50mila. Pedavena, invece, verserà lacrime amare: aveva chiesto 220mila euro, ne otterrà 46mila (buon per lei, dicono in regione, perché significa che ha pochi danni). Taibon Agordino ringrazia il cielo: non aveva domandato nulla, riceverà 30mila euro.


Così pure Lorenzago, dove saliranno 20mila euro. 20mila, invece, per Zoldo Alto; tanti quanti ne aveva sollecitato in Regione. Poco allegri resteranno quelli di Comelico Superiore: speravano in 63mila euro, dovranno accontentarsene di 13mila. Al contrario, Ospitale di Cadore, che nulla aveva domandato, riceverà 6.353 euro. E a Santa Giustina andrà solo un decimo delle "spettanze" attese: da 35mila a nemmeno 3.500. Infine i Comuni più delusi, quelli che avevano presentato cifre più o meno contenute di danni e che in base alla verifica regionale non avranno un euro, perché il maltempo da queste parti non ha provocato nulla di grave.


Zero euro ad Alano che ne aveva chiesti 100mila; zero a Pieve di Cadore che aveva presentato un conto da 10mila euro; zero a Puos d'Alpago, contro una sollecitazione di ben 500mila euro; zero a Santo Stefano di Cadore dove la somma era di appena 20mila euro: zero anche a Sedico (200 mila quelli richiesti).


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f.d.m.
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