Alpago, addio a Maria, la maestra muore a quasi 107 anni
ALPAGO. «La scrivania è la radiografia di chi vi lavora», morta a 3 giorni dal compimento di 107 anni. Viva la commozione alla casa di riposo delle Suore del Santo Volto a San Fior, nel Trevigiano, dove la maestra era ospite.
Maria, infatti, ha insegnato l’abc a migliaia di bellunesi, ma ha continuato a dare lezioni, una volta in quiescenza, anche dalla sua stanza di San Fior, vivace fino agli ultimi giorni.
Nata a Puos d’Alpago, 106 anni fa (107, appunto, il 5 novembre), Presta ha dapprima insegnato alle elementari di Val de Nogher, in Comune di Tambre, e poi è emigrata dall’altra parte della provincia di Belluno, ad Alano di Piave. Una volta in quiescenza si è ritirata a San Fior, dove, peraltro, ha continuato a comporre poesie e soprattutto a scrivere favole, che raccontava agli altri ospiti, animando le serate.
Non solo, Maria ha riempito 24 quaderni di cronache dell’istituto; ogni incontro, tutte le feste erano occasione di riempire una pagina di diario, commentando con arguzia, a volte con ironia. Si è spenta come una candela, in piena autonomia fino all’ultim.
Leggeva libri e, ogni giorno, più di un giornale quotidiano. Si aiutava con un visore per ingrandire i caratteri. Sapeva, dunque, maneggiare anche gli strumenti più innovativi. «Maria era una persona speciale», testimonia la direttrice dell’istituto, suor Fiorenza.
«E lo era non solo sul piano umano, ma anche su quello culturale e soprattutto per la sua profonda spiritualità». Era ancora entusiasta, come sottolinea la direttrice, di essere stata insegnante per così lungo tempo. E menava vanto delle innovazioni che aveva saputo introdurre per rendere le lezioni più attrattive.
Sette anni fa, al compimento dei 100 anni, generazioni di suoi ex alunni vennero a festeggiarla a San Fior; si presentarono in oltre 200, con pullman ed in auto. Lei, ad oltre 30 anni dalla conclusione della scuola, si ricordava ancora dei suoi ragazzi, nomi e cognomi.
«È stato un onore», ammette il sindaco Bepi Maset, «avere la signora Maria nostra concittadina per tanti anni. Era conosciuta come “la” maestra ed ogni appuntamento, all’interno dell’istituto, la vedeva come grande animatrice» . Quando il medico Vittorio Petterle è andato ieri mattina a constatarne la morte (per cause naturali) si è pure lui commosso constatando la perfezione in cui aveva lasciato la propria camera-studio. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi