Alpago: è allarme terremoto. Pronte 500 camere per ospitare gli eventuali sfollati

Il presidente del Veneto Luca Zaia: «Siamo preparati, inizieremo con le esercitazioni di protezione civile»
FARRA. «Non voglio che si ripeta quanto è successo a L'Aquila». Quindi? «Siamo pronti a tutto». Anche all'evacuazione? «Sì, di 500 persone per iniziare». L'allarme-terremoto è del presidente della Regione, Luca Zaia. «Questo perché gli esperti non sono ancora in grado di darci certezze sull'origine dei boati». Il Comune di Farra ha deciso, intanto, di periziare case ed edifici pubblici. «Nessun allarmismo -mette le mani avanti il presidente Zaia - ma dobbiamo essere pronti ad ogni eventualità». E questo perché dalle analisi delle microvibrazioni del terreno - motiva la sua preoccupata presa di posizione, non sono ancora arrivate certezze. «E quando gli indicatori sono confusi, noi abbiamo l'obbligo di dare ai cittadini tutte le possibili informazioni. Organizzeremo, pertanto, esercitazioni popolari di protezione civile, ovvero di evacuazione». E a questo riguardo l'assessore regionale Daniele Stival conferma che la Regione ha reperito 500 camere negli alberghi del litorale, per ospitare gli eventuali sfollati della Val Lapisina e di parte del Comune di Farra. «E se ci sarà bisogno, aumenteremo la disponibilità», precisa. Alla sorpresa dei giornalisti, Zaia aggiunge: «Non vogliamo creare allarmismo, ma siamo preoccupati. Ho vissuto la partita de L'Aquila, ci sono stati sciami sismici per mesi e poi a tradimento, è arrivata la scossa fatale. Non vogliamo che a Vittorio Veneto e a Farra si replichi tutto questo. Lavoriamo per dare serenità ai cittadini. Abbiamo ben chiaro che i piani di evacuazione vanno fatti, li faremo intanto come esercitazione». Zaia ammette di scendere in campo anche perché è subbissato da richieste d'informazione da parte dei cittadini. «Se dovessimo interpretare quello che ci dicono gli esperti, dovremmo dire che siamo ancora nella fase di limbo». Le prove di evacuazione cominceranno da informazioni elementari, ad esempio il comportamento che si deve tenere in caso di scosse sismiche. Di boati, per la verità, non se ne sentono più dall'8 febbraio. Ieri, in municipio a Vittorio Veneto, si è tenuta la prima riunione del Centro Operativo Intercomunale (con Farra d'Alpago) coordinato da Roberto Tonellato, ingegnere e dirigente regionale della Protezione Civile. I due Comuni avvieranno insieme - questa la prima decisione presa - un'indagine sugli edifici strategici presenti nelle comunità, di cui saranno valutati gli aspetti strutturali e contestualmente anche gli aspetti organizzativi di pronto intervento nell'ipotesi di una qualche emergenza. Nella prossima riunione del "Coc" saranno convocati altri soggetti ritenuti "importanti": acquedotto, Enel, Rfi, Anas, Autostrade e gestori telefonici, per la definizione degli aspetti infrastrutturali e di servizio. Questo perché sul territorio di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago insistono siti connessi ad aspetti energetici, idrici e viari importanti. Il Comitato ha iniziato la valutazione dei piani di Protezione Civile comunali. E' stato confermato in una nota, che i piani dei due Comuni riportano in forma esaustiva le eventuali aree e strutture di raccolta persone in caso di emergenza.

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