Tragedia di Alpago, la salma vista con i carabinieri: «Serve un confronto col magistrato»

Indagini ancora in corso dopo l’accertamento della Medicina legale del San Martino. Segreto sull’esito dell’esame

Gigi Sosso
Il punto in cui è stato ritrovato il suo corpo
Il punto in cui è stato ritrovato il suo corpo

L’ispezione cadaverica c’è stata su Fiorella Galleazzi. Ma con l’esame di mercoledì 22 gennaio, alla Medicina legale del San Martino di Belluno, il caso della donna di 72 anni trovata morta venerdì scorso, all’esterno della sua casa di via Buscole, nel territorio di Alpago potrebbe non essere ancora finita.

Ci sarà un confronto con il pubblico ministero Simone Marcon, per capire se sia necessario un supplemento di indagini. Dopo l’esame esterno, fatto alla presenza dei carabinieri del vicino Comando, eventualmente non ci può che essere l’autopsia.

Non si capisce bene perché non sia stata disposta subito, evitando questo passaggio intermedio nell’Unità operativa complessa diretta dal dottor Matteo Sponga, ma una buona ragione per questa scelta ci sarà senz’altro.

Il risultato dell’accertamento è coperto dal segreto istruttorio e dalle corsie di viale Europa ci si limita a dire che «esiste un orientamento, tuttavia non possiamo dire niente di più».

Anche perché gli stessi medici sono sempre in attesa dell’esame tossicologico, che dovrà chiarire se l’infermiera in pensione abbia assunto o meno dei farmaci, prima di uscire dalla propria abitazione e morire non si sa ancora per quale motivo. Solitamente ci vuole una settimana per entrare in possesso del risultato elaborato da un laboratorio esterno.

Era stata la stessa magistratura a invitare alla cautela e a far intendere che la donna potesse anche essere deceduta di morte naturale per un malore o una caduta sul ghiaccio di una notte gelida, ma a questo punto molto, se non tutto, potrebbe tornare in discussione. Di sicuro i funerali non saranno celebrati tanto presto.

L’impresa di onoranze funebri non ha ancora ricevuto alcuna indicazione in merito, dopo aver provveduto al trasporto della salma dal luogo del ritrovamento all’ospedale San Martino.

Impossibile parlare con i familiari della donna, che fin da subito si sono chiusi in un impenetrabile riserbo, a cominciare dalla figlia Manuela e dal genero Emilio.

Fiorella Galleazzi viveva da sola, i quell’abitazione della frazione di Buscole e, come tutti gli esseri umani della sua età, poteva soffrire di momenti di scarsa lucidità o addirittura di quello che tecnicamente si definisce declino cognitivo.

C’è almeno una telecamera montata in casa, che doveva servire a monitorare i suoi spostamenti e non si può escludere che dalle immagini il magistrato, che ha aperto un fascicolo senza indagati e ipotesi di reato, possa aver dedotto qualcosa di penalmente rilevate.

La salma della donna è stata trovata alle 7 di venerdì mattina a pancia in giù, all’altezza del curvone, a monte del suo alloggio che era di proprietà dei genitori, lungo un tragitto, che di solito non faceva. Indossava soltanto il reggiseno, mentre una giacca e gli slip sono stati ritrovati a qualche metro di distanza, insieme ad alcuni gioielli. Una tumefazione sul volto e degli ematomi sopra entrambe le ginocchia.

Ha avuto un infarto ed è caduta o è caduta scivolando sul ghiaccio e ha perso la vita? Due domande, alle quali difficilmente la sola ispezione cadaverica può aver dato delle risposte definitive. le indagini continuano.

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