Alpago. Tratto in salvo lo scialpinista disperso, era finito in una dolina carsica

I soccorritori hanno avvistato dall’elicottero tracce di sci che si fermavano all’improvviso, l’uomo era in fondo che faceva ampi gesti per farsi notare

Gigi Sosso

ALPAGO. È stato ritrovato in una profonda dolina carsica ed è solo infortunato, Giorgio De Bona, lo scialpinista di 47 anni di Alpago, non rientrato ieri da un'escursione con le pelli. Durante una ricognizione dell'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, con a bordo due soccorritori, sorvolando a bassa quota il versante tra Monte Cavallo e Rifugio Semenza sono state notate delle tracce di ingresso di sci, senza quelle di uscita, in un buco. Avvicinatisi, i soccorritori hanno visto l'uomo in fondo alla dolina che faceva loro gesti. L'elicottero ha sbarcato due tecnici per poi trasportare altri 3 compreso un sanitario, più un vigile del fuoco. Immediato l'intervento dell'elisoccorso del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato personale medico e tecnico di elisoccorso con un verricello.

Dopo una notte all'addiaccio, l'uomo che è stato subito trasportato all'ospedale di Belluno, aveva riportato un sospetto trauma alla spalla. I soccorritori all'interno della buca stanno per essere recuperati dall'elicottero dell'Air service center. Questa mattina erano presenti una sessantina di persone tra Soccorso alpino di Alpago, Belluno, Longarone, Pieve di Cadore, il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina e Auronzo, con un'unità cinofila, i Vigili del fuoco, più una trentina di amici dello scialpinista. Le squadre erano state elitrasportate su ognuna delle cime circostanti, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore aveva sorvolato due volte le montagne con l'Artva del velivolo. Presente anche l'elicottero della Sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza con sistema Imsi Catcher. Presente inoltre anche un drone dei Vigili del fuoco col medesimo sistema di individuazione

De Bona era uscito ieri alle 7, gli sci in macchina. Si era diretto verso Malga Pian Grant, dove ha parcheggiato, per partire per una scialpinistica nella zona. Quando la moglie è tornata dal lavoro, all’ora di pranzo, il marito non c’era. Trascorsi pochi minuti è stato dato l’allarme e sono scattate le ricerche. Erano circa le 14.

L’auto di De Bona è stata trovata parcheggiata a Pian Grant e le ricerche si sono concentrate subito nelle zone limitrofe. In zona il Soccorso alpino dell’Alpago, il Sagf, i vigili del fuoco di Belluno e i volontari dell’Alpago. Fino a quando le condizioni di luce lo hanno permesso, ha volato anche l’elicottero del Suem (con a bordo un soccorritore del Cnsas), che ha sorvolato la zona del Semenza, il Monte Cornor e Cima Vacche. I vigili del fuoco nel frattempo hanno inviato nella zona anche la squadra valanghe, il personale Tas (topografia applicata al soccorso) e cinque unità da Varese, specializzate nella ricerca con i droni. Ieri sera era in arrivo altro personale con specializzazioni per operare in ambiente innevato. Complessivamente erano impegnati nelle ricerca una ventina di pompieri e venticinque uomini del Cnsas.

Il cellulare dello scialpinista risultava spento o comunque non raggiungibile. Verso le 10 aveva agganciato la cella del ripetitore di Susegana, che può indicare tutte le creste delle cime della Conca: Cornor, Cima Vacche, Guslon, Cimon di Palantina.

De Bona ha 47 anni, è sposato e ha due figli piccoli. È il cognato del sindaco di Chies d’Alpago, Gianluca Dal Borgo. Lavora alla Procond di Longarone. Appassionato di montagna, è solito sfruttare i momenti liberi per delle uscite in solitaria con le pelli, in inverno, non appena la neve copre le vette dell’Alpago. La zona del Semenza la conosce bene.

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