Alpini, la stoccata: «Troppi sindaci non partecipano agli eventi dell’Ana»

Lo sfogo di Lino De Pra, presidente della sezione di Belluno, durante l’assemblea annuale alla Salsa. I tesserato sono 5.917

Francesco Dal Mas
Alpini durante una sfilata
Alpini durante una sfilata

L’amarezza, se non la rabbia, per le bandiere strappate di notte lungo i viali della sfilata; ma soprattutto la soddisfazione per un 2024 che porta davvero il capello alpino.

Così si è presentato Lino De Pra, presidente della sezione Ana di Belluno, all’assemblea annuale dei soci: «Ritengo che il 2024 sia stato un anno di forte crescita del senso di appartenenza , di riconoscimento da parte della popolazione del ruolo che l’Ana riveste all’interno delle comunità, ma soprattutto per avere riscosso interesse e curiosità nei ragazzi e nei giovani di chi siano gli Alpini e che cosa li spinge ad essere quelli che sono».

I tesserati sono 5.917: 46 in meno del 2023. Gli alpini 4.551, purtroppo 76 in meno, mentre gli aggregati e gli amici sono aumentati di 30 unità. All’assemblea di ieri si sono presentate tutte le autorità, dal sindaco Oscar de Pellegrin al presidente della Provincia Roberto Padrin, dall’assessore regionale Giampaolo Bottacin al vescovo Renato Marangoni, al prefetto Antonello Roccoberton, al senatore Luca De Carlo, ai Comandanti del 7° Alpini e delle varie Forze dell’ordine.

Ma non è riuscito a trattenersi un rammarico: «È positiva l’esperienza con le amministrazioni: tante attività connesse al territorio hanno come riferimento per i sindaci i Gruppi Alpini locali che mi risulta si rendono sempre disponibili. Ma parlando di alpini mi corre il dovere di ribadire che con i sindaci il rapporto deve essere di collaborazione reciproca. Sono stupito quando, ad eventi importanti quali l’Adunata Nazionale degli Alpini o i Raduni del 3° Raggruppamento, nonostante gli inviti personali, le presenze siano sempre molto ridotte. Questo mi rattrista perché non è coerente quando poi ci sentiamo dire dagli stessi sindaci “guai che manchi l’opera degli alpini nelle nostre comunità, le amministrazioni sarebbero ancora più in difficoltà”. Assisto ad eventi importanti nazionali e regionali dove alle sfilate finali sono presenti, nelle altre sezioni, stuoli di fasce tricolori. Avremmo piacere anche noi di avere una presenza numerosa che dimostri il grazie per quanto gli alpini continuano a fare giorno per giorno».

A maggio ci sarà l’Adunata nazionale a Biella, in giugno il Raduno Triveneto a Conegliano. L’assessore Bottacin ha sottolineato l’apporto degli alpini ai successi della Protezione civile: «Il mio mandato di assessore si sta per concludere , ma lascio con un importante contributo che permetterà di finanziare i poli provinciali di Protezione civile, la cui dislocazione sarà lasciata alle proposte del territorio, auspicando che avvenga nel posto più adatto».

La Regione aspetta, in questo senso, una decisione della Provincia: «A cinque anni dal Covid, mi piace ricordare, visto che viene sottolineato troppo poco, l’immenso impegno messo in campo per riattivare ospedali dismessi. Mentre in altre realtà si investivano decine di milioni di euro per creare posti letto in capannoni e fiere, mettendoci mesi per adeguare le strutture, io in Veneto invece ho portato avanti l’idea del recupero degli ex ospedali. Grazie ai volontari della Protezione civile, in primis gli alpini, in un paio di settimane avevamo così messo a disposizione 940 posti letto a costo zero per la collettività».

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