Alpini, Brigata Cadore in festa a Belluno vent’anni dopo

Nel 1997 lo scioglimento, nel prossimo fine settimana il quinto raduno che porterà a Belluno 15 mila persone

BELLUNO. Era la mattina del 10 gennaio del 1997 quando, con i reparti schierati in piazza dei Martiri, veniva dato l’ultimo saluto a una Brigata, l’Alpina Cadore, che si accingeva così a entrare nella storia dell’Esercito italiano e delle truppe alpine. «Fu un addio, come ricorda Angelo Dal Borgo, presidente dell’Ana Belluno, «che lasciava sul campo alcune ceneri, poi ricomposte nella Brigata “Julia” con un modificato e ridimensionato 7° Reggimento su base Battaglione Feltre».

Ora, a vent’anni da quella solenne cerimonia, le penne nere che hanno fatto parte di questa gloriosa storia sono pronte a rincontrarsi. E mentre la città di Belluno si sta riempiendo in ogni angolo con la bandiera tricolore, tutto è pronto per il grande evento: il quinto raduno della Brigata Alpina Cadore, che ha avuto un anticipo sabato scorso, ma entrerà nel vivo tra venerdì e domenica.

Alpini, quinto raduno della Brigata Cadore a Belluno

La sezione di Belluno dell’Ana è al lavoro ormai da ottobre per assicurare una riuscita perfetta. Ogni appuntamento è stato studiato nei minimi dettagli. «Speriamo che anche il cielo ci aiuti», commenta Dal Borgo, «ossia che ci regali delle giornate di bel tempo. Comunque, anche se piovesse, noi alpini siamo irriducibili e nessuno ci ferma».

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Previsto l’arrivo di circa 15 mila persone. «A sfilare, domenica, saranno più o meno in 5 mila», aggiunge Dal Borgo con Dino Bridda, addetto stampa della sezione e direttore di “In Marcia”, «ma dobbiamo contare che gli arrivi saranno molti di più. In tanti coglieranno l’occasione per visitare le Dolomiti e, soprattutto, i luoghi in cui vissero nel periodo in cui fecero parte della storica Brigata».

La Brigata Cadore fu costituita il 1° luglio 1953 nel quadro della ricostruzione delle grandi Unità Alpine, avendo alle dipendenze, nella sua struttura consolidata, il 7° Alpini (btg. “Feltre”, “Pieve di Cadore” e “Belluno”, il 6° Artiglieria da montagna (gr. “Lanzo”, “Pieve di Cadore” e “Agordo”), la compagnia genio-pionieri, la compagnia trasmissioni, il Quartier Generale e il Raggruppamento servizi. Nel tempo la struttura è stata varie volta modificata.

«Nel 1999 si svolse il primo raduno. Quest’anno sarà il quinto, che cade in un anniversario particolare», ricorda Bridda. «La sequenzialità che era stata stabilità nel 1999 (si era deciso di organizzare un raduno ogni cinque anni) è saltata prima nel 2013, quando cadevano due anniversari significativi: il cinquantesimo del disastro del Vajont e della costituzione della Brigata. Così il quarto raduno venne anticipato di un anno. In questo 2017 c’è invece il ventennale dello scioglimento e non si poteva ignorarlo».

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Domenica si è svolta a Milano l’assemblea dei delegati Ana di tutta Italia. «Abbiamo parlato di questo grande evento in programma a Belluno», fa presente Dal Borgo. «Dal 1999 a oggi la nostra sezione ha sempre cercato di impegnarsi al meglio per accogliere degnamente i radunisti e presentare loro il lato più bello della città, imbandierata per l’occasione. Anche questa volta vorremmo che tutti i presenti, nella serata di domenica tornassero a casa con la soddisfazione di aver assistito a un evento di festa, amicizia e solidarietà. Così deve essere un raduno “firmato” dalla nostra gloriosa penna alpina».

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La sfilata in piazza Martiri della brigata Cadore nel 2013

Il raduno gode del patrocinio di Regione Veneto, Provincia, Consorzio Bim Piave e, ovviamente, del Comune capoluogo, lieto e grato di poter ospitare un evento così importante. Un legame molto stretto, quello tra Belluno e la Brigata, visto che quest’ultima ottenne nel 1983 la cittadinanza onoraria.

E le penne nere stanno già pensando ai prossimi eventi. Il prossimo raduno della Brigata potrebbe tenersi a Feltre. Nel 2019, inoltre, si festeggerà il centenario dell’Ana e, due anni dopo, quello della nascita della sezione di Belluno. «Abbiamo davanti anni impegnativi», dice ancora Dal Borgo. «Intanto ci concentriamo su questa tre giorni, che vedrà ancora una volta gli alpini della Cadore marciare gloriosamente per le strade e le piazze di Belluno».

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