Alpini in Afghanistan, successo delle operazioni

Il Settimo opera insieme alle forze afgane che stanno per assumere il controllo del territorio
Soldati italiani dell'ISAF in Afghanistan in una foto d'archivio. Due militari italiani che viaggiavano a bordo di un blindato sono rimasti feriti nell'esplosione di un ordigno rudimentale nell'ovest dell'Afganistan. Non sarebbero in pericolo di vita. L'attentato si è verificato questa mattina alle 9:30 locali (le 7:00 in Italia), durante un'attività di 'village assessment' presso il villaggio di Awkalan, località a 8 chilometri a sud di Shindand. Secondo quanto riferiscono al comando del contingente italiano, "un mezzo blindato 'Lince' della Transition Support Unit - Center è stato investito dall'esplosione di un ordigno improvvisato". A seguito dell'esplosione, 2 militari italiani sono rimasti feriti. I due " non versano in pericolo di vita" e sono stati immediatamente trasportati presso l'ospedale militare da campo di Shindand. I famigliari sono stati informati dagli stessi militari ANSA / ESERCITO ITALIANO- HO - EDITORIAL USE ONLY
Soldati italiani dell'ISAF in Afghanistan in una foto d'archivio. Due militari italiani che viaggiavano a bordo di un blindato sono rimasti feriti nell'esplosione di un ordigno rudimentale nell'ovest dell'Afganistan. Non sarebbero in pericolo di vita. L'attentato si è verificato questa mattina alle 9:30 locali (le 7:00 in Italia), durante un'attività di 'village assessment' presso il villaggio di Awkalan, località a 8 chilometri a sud di Shindand. Secondo quanto riferiscono al comando del contingente italiano, "un mezzo blindato 'Lince' della Transition Support Unit - Center è stato investito dall'esplosione di un ordigno improvvisato". A seguito dell'esplosione, 2 militari italiani sono rimasti feriti. I due " non versano in pericolo di vita" e sono stati immediatamente trasportati presso l'ospedale militare da campo di Shindand. I famigliari sono stati informati dagli stessi militari ANSA / ESERCITO ITALIANO- HO - EDITORIAL USE ONLY

Si sono concluse «con successo» tre diverse operazioni congiunte dei militari italiani con quelli afgani finalizzate a garantire la sicurezza in diverse aree dell’ovest del Paese. Nella provincia di Herat, in particolare, è stata portata a termine l’operazione Grande Diga, che ha visto i militari italiani della Transition Support Unit Center (su base 7/o reggimento alpini di Belluno) al fianco dei colleghi dell’esercito afghano nel verificare le condizioni di sicurezza del cantiere della diga di Salma. Si tratta di un’infrastruttura strategica che da anni è nel mirino dei talebani, i quali, dopo averla danneggiata, cercano di comprometterne l’ultimazione dei lavori di rifacimento per destabilizzare la circostante area del distretto di Chisht-e Sharif e gettare discredito sulle forze di sicurezza locali. Contestualmente, nell’ambito delle attività volte a garantire la libertà di movimento lungo le principali strade, i militari italiani e afgani hanno portato a termine altre due operazioni congiunte: la prima, lungo la cosiddetta ’Ring Road’ (l’arteria che collega le maggiori città del paese), dalla base di ’Camp Zafar’ al passo di Sabzak; la seconda nel distretto Obeh, a supporto di un’unità della polizia locale. «Queste orazioni, portate a termine con successo - sottolineano al comando del contingente italiano - rappresentano un ulteriore significativo passo avanti delle forze di sicurezza afgane che si apprestano ad assumere la completa responsabilità della sicurezza del proprio Paese». La Tsu-C, attualmente su base 7 reggimento alpini di Belluno e comandata dal colonnello Stefano Mega, è l’unità di manovra del contingente militare italiano di stanza nell’ovest dell’Afghanistan che, in questa fase del delicato processo di transizione in atto, si occupa di fornire supporto e assistenza alle Afghan National Security Forces (Ansf) per garantire la sicurezza della provincia di Herat.

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