Alpini, una festa per quindicimila

"Penne nere" e cittadini hanno pacificamente invaso strade e piazze
BELLUNO.
Sono arrivati da tutta Italia per rendere omaggio alla Brigata Cadore. 15 mila tra alpini e gente comune hanno riempito ieri le vie e le piazze della città, per il terzo raduno della Brigata sciolta nel 1997 dopo oltre 40 anni di onorato servizio.

La giornata è iniziata allo stadio, dove fin dalle prime ore del mattino hanno iniziato a radunarsi migliaia di penne nere, pronte a sfilare in corteo fino alla piazza principale della città. Il lungo serpentone è stato aperto dalla fanfara Julia, che ha dettato i tempi di marcia. Subito dietro gli alpini in armi del Settimo, le autorità, i gonfaloni dei Comuni, della Provincia di Belluno, le associazioni d'arma, la fanfara Cadore, il labaro nazionale e i numerosi vessilli.

In ogni angolo della città una folla di gente ha applaudito gli alpini al loro passaggio, sventolando il tricolore in festa. L'arrivo in piazza dei Martiri è stato un tripudio: il liston era gremito di famiglie, bambini, alpini che hanno prestato servizio in altre Brigate, tutti stretti in un unico, intenso ed emozionante abbraccio collettivo con i protagonisti della sfilata.


La Brigata Cadore è stata accolta con un calore e un affetto che testimoniano quanto la sua presenza fosse radicata nel territorio bellunese. Dal palco delle autorità l'hanno salutata il sindaco Prade e molti rappresentanti del consiglio comunale, il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, l'assessore regionale Elena Donazzan, il prefetto Provvidenza Raimondo, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Carlo Giovanardi, il vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, la cui mamma viveva a Belluno, e i massimi esponenti delle autorità militari cittadine.

In prima fila il presidente dell'Ana Corrado Perona, il suo predecessore Giuseppe Parazzini e il presidente della sezione di Belluno Arrigo Cadore, emozionato ma felice di vedere i “suoi” alpini prendersi tutti gli onori che spettano loro. Sul palco c'erano anche il comandante della Brigata Julia, Generale Rossi, e il Comandante del Settimo Majoli. Accanto, la tribuna riservata ai sindaci degli altri comuni della provincia, che hanno risposto in massa all'appello e hanno tributato il loro saluto al corteo.


Hanno sfilato anche quattro muli, magnifici, umili e generosi amici degli alpini che tanto hanno dato, sia in tempo di pace che di guerra, agli alpini.

Al termine della sfilata la compagnia formazione del Settimo alpini, tra cui figurano molte presenze femminili, ha reso onore al labaro dell'Associazione nazionale alpini, ai gonfaloni di Comune e Provincia e all'esponente del Governo Giovanardi. Quindi la folla si è diretta in massa alla caserma Fantuzzi, dove era stata allestita la mensa, e dove fin da mezzogiorno si è formata una lunga fila di persone in attesa di mangiare il tradizioonale rancio alpino. Nel frattempo tutti visitavano le mostre su Arturo Andreoletti, sull'Abruzzo e sulla compagnia Genio Pionieri, ricordando quando in quella piazza d'armi si marciava compatti e si salutavano gli ufficiali. Nostalgia, sì, ma anche tanta allegria, come solo gli alpini sanno portare ovunque si incontrano. L'appuntamento è tra 5 anni per il 4º raduno della Brigata Cadore, cui i “veci” alpini risponderanno presente, come hanno fatto quest'anno.

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