Alpinista morto in parete, domani l’addio

CORTINA. Le figlie di Giulio Manini sono arrivate ieri a Cortina. Marzia e Barbara hanno raggiunto la camera mortuaria del cimitero di Cortina dove il 68enne alpinista bergamasco è stato portato dal...

CORTINA. Le figlie di Giulio Manini sono arrivate ieri a Cortina. Marzia e Barbara hanno raggiunto la camera mortuaria del cimitero di Cortina dove il 68enne alpinista bergamasco è stato portato dal Soccorso alpino e da quello della Guardia di finanza, dopo il volo di 50 metri sul Col dei Bos. Un ultimo saluto al padre, prima di riportarlo a casa, a Villa di Serio.

Non è ancora stata fissata la data dei funerali dell’accademico del Cai, ma non si dovrebbe andare oltre lunedì pomeriggio, nella chiesa di questo paese di poco meno di 7 mila abitanti, in Val Seriana, a sette chilometri da Bergamo. Ci saranno anche Renzo Ferrari ed Emilio Nembrini, i compagni di cordata sulla via Ada. Sono loro che a mezzogiorno e mezzo di venerdì l’hanno visto precipitare, dopo che si era staccato il pezzo di roccia sul quale Manini si stava tenendo.

Non sono stati nemmeno loro, perché in preda a un comprensibile shock, a chiamare i soccorsi, ma alcuni testimoni, che hanno telefonato al 118, mobilitando l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano. Entrambi sono stati sentiti a sommarie informazioni testimoniali dalla Guardia di finanza, fornendo la loro versione della tragedia. Non sono emerse responsabilità, è stata una disgrazia, di conseguenza il magistrato di turno non ha aperto alcuna inchiesta. Dopo la constatazione del decesso da parte del medico legale, la salma di Giulio Manini è stata messa a disposizione della moglie Antonietta e delle due figlie, appunto.

In parrocchia lo conoscevano molto bene, perché faceva volontariato e non gli mancavano le occasioni di fare il suo mestiere d’imbianchino. Era in pensione e si stava dedicando sempre più spesso alla passione per la montagna.

Gigi Sosso

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