Alpinista perde l’equilibrio e precipita

Livinallongo. Giancarlo Secchi, 58 anni di Campitello di Fassa aveva terminato la ferrata Piazzetta. È morto sul colpo
LIVINALLONGO . Stava probabilmente infilandosi la giacca a vento, quando ha perso l’equilibrio ed è ruzzolato per una decina di metri, sbattendo la testa.


Tragedia, ieri mattina sotto la cima del Piz Boè, nel comune di Livinallongo. Giancarlo Secchi, 58 di Campitello di Fassa (Trento) è stato recuperato senza vita, una decina di metri sotto la ferrata Piazzetta, dall’elicottero del Pelikan di Bressanone.


L’uomo, che lavorava per la Società impiantistica incremento turistico di Canazei (Sitc), era partito ieri mattina per affrontare quella che gli esperti di montagna definiscono una delle ferrate più difficili delle Dolomiti e per le quali serve un allenamento particolare.


Era partito da solo, con l’equipaggiamento adeguato per una arrampicata di quel tipo. D’altra parte la montagna la conosceva bene, Secchi.


L’incidente è avvenuto quando l’uomo aveva appena completato la ferrata, giungendo nel punto in cui ci si stacca dalla sicurezza. Mancavano circa 300 metri, attraverso un sentiero non particolarmente difficile, per giungere alla cima del Piz Boè, a quota 3.152 metri. Un traguardo ambito, che sfortunatamente Giancarlo Secchi non ha potuto assaporare.


Dopo essersi slegato, infatti, il 58enne, come hanno cercato di ricostruire i soccorritori, si è tolto lo zaino e ha iniziato a indossare la giacca a vento. Forse è stato proprio compiendo questo movimento che Secchi ha perduto l’equilibrio, ruzzolando per una decina di metri. Nella caduta, però, ha sbattuto violentemente la testa, perdendo così la vita. L’uomo, infatti, è stato recuperato proprio con una sola manica della giacca già infilata.


L’allarme è stato lanciato attorno a mezzogiorno da una persona che stava facendo lo stesso percorso e che lo ha visto. Immediata la mobilitazione dei soccorsi. Il 118 di Pieve di Cadore, impegnato in un altro intervento, ha inviato il Pelikan di Bressanone che ha fatto salire a bordo il soccorritore di turno, la guida alpina Luigi Felicetti anch’egli di Campitello di Fassa. Giunto sul posto ha sbarcato il tecnico di elisoccorso e il personale medico, che ha potuto solamente constatarne il decesso. Sul posto anche due guide alpine.


La salma è stata recuperata dall’elicottero, anche se con qualche difficoltà per le avverse condizioni meteo.


Infatti, per alcuni minuti, durante le operazioni, è scesa una forte pioggia mista a grandine. La salma è stata trasportata alla piazzola dove attendeva il Soccorso alpino di Livinallongo che l’ha portata ad Arabba.


Dipendente annuale alla Sitc, Secchi, che non era sposato, d’inverno era macchinista e d’estate seguiva i lavori di manutenzione. La guida alpina Felicetti lo ricorda come grande esperto e appassionato di ferrate. «Le aveva fatte tutte – dice Felicetti – sia qui che fuori, anche nella zona di Mori e Riva del Garda. Giancarlo era davvero benvoluto da tutti in paese, una persona umile».


A ricordare l’umiltà e l’amore per la montagna di Giancarlo Secchi anche il vice presidente della società impiantistica, Daniele Dezulian.


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