Alpinisti sorpresi in quota dal maltempo
AURONZO. Week end di grande lavoro quello appena trascorso per i soccorritori bellunesi.
Sabato sera alle 22.15 il Soccorso alpino di Auronzo è stato allertato dal 118 per un'emergenza sulle Tre Cime di Lavaredo. Sulla Grande, infatti, un centinaio di metri sotto la cengia alta, 2.800 metri circa di quota, tre alpinisti, forse austriaci, investiti dalla tempesta, avevano lanciato segnali luminosi di sos con la pila, visti dal gestore del rifugio Locatelli che aveva lanciato l'allarme.
I soccorritori sono, quindi, riusciti a contattarli telefonicamente (gli alpinisti avevano anche chiamato il 112) e i rocciatori hanno detto di non essere assolutamente in grado di bivaccare, senza abbigliamento e attrezzatura, completamente fradici.
Una squadra del Soccorso alpino di Auronzo è allora partita per la cima della Grande assieme a una di Dobbiaco e a personale della Forestale. I soccorritori hanno risalito la normale e sulla verticale con i tre, si sono calati per poi farli risalire fino alla cengia alta.
Riscaldati con bevande calde e vestiti asciutti, i tre alpinisti sono rimasti le ultime ore con la squadra di Dobbiaco, mentre quella di Auronzo rientrava a valle, fino alle 7 quando è intervenuto l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano che li ha recuperati.
Un’operazione di recupero rischiosa anche per i soccorritori visto le condizioni meteo in cui è avvenuta, con pioggia e grandine.
Ieri mattina, invece, l’eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è decollata in direzione del rifugio Chiggiato, nel Comune di Calalzo, dove un bimbo di 10 anni, B.M. di Pieve di Cadore, cadendo, si era fatto male alla spalla. Trasportato all’ospedale di Belluno, dove gli esami radiografici hanno evidenziato la frattura della clavicola destra, il bambino è stato dimesso poche ore dopo, previa l’applicazione di un tutore sulla clavicola.
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