Altalena nei prezzi dei farmaci generici. E gli utenti pagano

Si saprà oggi, dopo l'incontro previsto tra Aifa (agenzia italiana del farmaco) e i produttori di farmaci equivalenti (l'Assogenerici) se il costo delle medicine sarà abbassato
In alto Roberto Grubissa di Federfarma e qui sopra alcuni farmaci generici
In alto Roberto Grubissa di Federfarma e qui sopra alcuni farmaci generici
BELLUNO. Si saprà oggi, dopo l'incontro previsto tra Aifa (agenzia italiana del farmaco) e i produttori di farmaci equivalenti (l'Assogenerici) se il costo delle medicine sarà abbassato secondo quanto indicato dal nuovo listino "trasparenza" pubblicato da Aifa. «Vedremo se ci sarà un completo allineamento dei prezzi, o se come è più probabile qualcosa rimarrà in carico ai cittadini che comperano questi farmaci». Lo ha spiegato ieri nel corso di una conferenza stampa il presidente di Federfarma Belluno, Roberto Grubissa. Insomma l'altalena dei prezzi dei farmaci non si è ancora fermata. Da sabato scorso anche i bellunesi hanno potuto verificare che la drastica (fino al 40%) riduzione dei prezzi di riferimento di oltre 4 mila medicinali "equivalenti" non ha coinciso con uno scontrino più leggero, anzi. La trattativa tra l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha deliberato nella nuova lista di trasparenza i prezzi dei rimborsi a carico del Sistema sanitario nazionale, e l'Assogenerici, cioé le aziende farmaceutiche, «è stata avviata nelle ultime ore», ha spiegato Grubissa, «sembra sempre più di avere a che fare con un mercato valutario o borsistico. Un mercato nel quale le difficoltà ricadono soprattutto sui cittadini, i quali in molti casi pagano più di prima, e sui farmacisti che si trovano in prima linea a spiegare ai loro paesani le contraddizioni di certi meccanismi». «La situazione è ancora fluida e i prezzi potrebbero via via essere allineati a quelli di riferimento, ma oggi non è così - aggiunge Grubissa - e al banco, oltre al ticket regionale, ci si ritrova a pagare la differenza, che può andare da qualche centesimo fino a decine di euro». Le notizie contrastanti degli ultimi giorni hanno spinto Federfarma Belluno a fare il punto su questa vicenda, non ancora chiusa, e per inquadrarla nell'insieme dei cambiamenti e delle speranze che riguardano la farmacia. «Con il taglio ai generici lo Stato punta a risparmiare 609 milioni di euro, riducendo ulteriormente la spesa farmaceutica, la quale è già da tempo sotto controllo e rappresenta soltanto il 13% della spesa sanitaria complessiva», ha sostenuto il presidente di Federfarma bellunese, «se i tagli penalizzano i cittadini, si creano dei disagi nel territorio. Pensiamo quindi che sia auspicabile un cambio di impostazione nella politica farmaceutica territoriale, perché il professionista sia messo nelle condizioni di seguire i cittadini nelle loro terapie farmacologiche, come propri pazienti, in sinergia e piena collaborazione con i medici e gli specialisti». L'Aifa punta quindi a uniformare il listino italiano dei farmaci generici al resto dell'Europa, ma Assogenerici ricorda che il volume di vendita in Italia è molto minore che negli altri Paesi.

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