Altanon, è accordo tra Comune di Feltre e Paterno: aree commerciali divise da una galleria
FELTRE
Altanon, finalmente l’accordo c’è. Grazie al punto di contatto che il Comune è riuscito a trovare con la proprietà Paterno, a una settimana dall’udienza al Tar si è materializzata la svolta.
Lunedì la ditta ha presentato una variante al progetto del 2015 per costruire due superfici commerciali, ma con un approccio diverso: ha accettato di realizzare una galleria di separazione, spartiacque fondamentale per impedire la fusione dei blocchi e quindi la creazione di un parco commerciale. In più ha promesso di ritirare tutti i ricorsi. Per il sindaco Paolo Perenzin è una soluzione «tombale e definitiva».
LOTTA ALL’ULTIMO METRO La proprietà ha chiesto più volte l’estensione della superficie commerciale da 2.500 a 4 mila metri quadrati. Il Comune ha ottenuto che le due aree si sommino, restando fisicamente separate da una galleria (che ospiterà dalle 6 alle 8 unità non commerciali, non ancora assegnate, e che sarà aperta assieme ai due negozi) ma finendo per essere divise anche nei punti di accesso, nei parcheggi e nelle aree di carico/scarico, senza il rischio di infrangere le limitazioni imposte dalla legge regionale 50/2013.
LA PILA DI RICORSI
Avverso il Comune la proprietà aveva presentato ben tre ricorsi. Quello del 2012 con la richiesta risarcitoria da capogiro, che avrebbe potuto mandare l’ente in bancarotta. La provocazione nel 2014 contro il passaggio in consiglio comunale della prima variante con il Piano casa, un passaggio ritenuto “non necessario”. Era il «meno problematico, perché di fatto era stato presentato per capire se avremmo dato seguito alla richiesta di variante per costruire un’unica struttura commerciale da 2.500 metri quadrati». L’affondo nel 2017, dopo aver chiesto alla Provincia di potersi insediare con 7 mila metri quadrati di negozi, salvo poi abbassare a 1500 metri la richiesta di superficie aggiuntiva.
L’altra clamorosa novità annunciata ieri è che «a fronte degli accordi intercorsi, la ditta si è impegnata a ritirare tutti e tre i ricorsi nei confronti di questa amministrazione», che peraltro sarebbero stati discussi giovedì 6 dicembre.
Paterno si impegna poi a «rinunciare alle istanze risarcitorie del primo ricorso», vuol dire che ci saranno solo le spese compensate ma nessun pericolo di arrivare a udienza. Infine «si impegna a fare acquiescenza sulla posizione dell’amministrazione rispetto all’inappellabilità dell’area Altanon quale “centro storico” o “assimilabile a centro storico”». Il punto più grande che si potesse mettere su tutta la faccenda.
FINE LAVORI ENTRO IL 2020
Da parte degli uffici comunali è stata concessa una proroga di un anno al permesso di costruire, spostando la fine lavori dal 15 dicembre del 2019 al 2020. Significa che nel giro di qualche settimana operai e mezzi dell’appaltante potrebbero già vedersi all’opera, per portare il cantiere al compimento entro due anni. Una prospettiva solida, che permette di tradurre il discorso «dal condizionale all’indicativo».
NON SOLO ALTANON
L’accordo permette non solo di dare una destinazione d’uso sensata a un’area condannata alla stagnazione, ma anche di realizzare una serie di opere di urbanizzazione fondamentali, come il rifacimento del piazzale della stazione, che grazie anche al finanziamento ministeriale “Casa-scuola casa-lavoro” sarà arricchito da banchine, tabelloni elettronici, postazioni per il bike sharing. Vanno sommate la sistemazione di via Monte Grappa fino alla curva del bar Simba, il rifacimento della rotonda e dei parcheggi di fronte all’istituto Canossiano. «L’agibilità del fabbricato è subordinata al completamento di queste opere». —
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