Altra Feltre in campo con due assessorati e una gestione snella
FELTRE. Una gestione snella della macchina amministrativa con un sindaco a tempo pieno, due assessori più un terzo, quello delle politiche giovanili assegnato alla Consulta giovani. Tanto entusiasmo e voglia di fare unite all'ingrediente della novità. Che di questi tempi non è poco. L'Altra Feltre si presenta e fa sul serio. Il candidato sindaco Stefano Antonetti chiama a raccolta i componenti della lista in piazza Maggiore per una presentazione che più low cost non si può e si butta nella mischia elettorale delineando il programma da sviluppare in caso di vittoria. Una serie di progetti da realizzare subito; due assessorati forti, dedicati a cultura, sport e marketing il primo, lavori pubblici, urbanistica e ambiente il secondo; valorizzazione delle professionalità esistenti tra i dipendenti del Comune; razionalizzazione delle spese tagliando il meno possibile i servizi.
Prima di tutto una premessa: «Sento in giro strane voci», dice Antonetti, «su nostri presunti legami con questo o quel candidato. La verità è che siamo solo noi, decisi a rilanciare Feltre affrontando i problemi e cercando di risolverli. Nessun pasticcio con la vecchia politica. Gli altri candidati sono legati alle esperienze amministrative di Feltre degli ultimi vent'anni. Lega, centrodestra, sinistra. La vera novità siamo noi, con le nostre facce mai presenti nel panorama politico. Siamo slegati da partiti e correnti e resteremo così. Comunque vada. Se andremo al ballottaggio chiederemo il voto dei feltrini e non dei partiti. Se non ci arriveremo lasceremo libertà ai nostri elettori. Se avremo consiglieri eletti li seguiremo lungo la legislatura. Questo gruppo di lavoro resterà unito anche dopo le elezioni».
L'impegno. Se vincerà, Antonetti sarà un primo cittadino a tempo pieno: «È quello che serve alla città. Un sindaco presente che si può mettere sulle spalle anche alcuni assessorati. Poi avremo due assessorati forti. Ci sarà una sperimentazione durante il primo anno. Se ci saranno aggiustamenti con la necessità di un terzo assessore lo faremo. In ogni caso non arriveremo ai quattro, massimo consentito con la nuova legge perché a differenza degli altri candidati non dovremo pagare il conto elettorale alle liste di appoggio».
Cultura e marketing. È il primo dei due assessorati cardine: «Bisogna fare conoscere Feltre e il risultato si può ottenere anche con pochi soldi. C'è un volontariato diffuso che va coinvolto, vanno create le condizioni per la permanenza del turista per due, tre giorni sfruttando il Parco, i musei, l'area archeologica e le altre nostre bellezze. Natura e cultura. Certo che se un turista arriva e trova bar e ristoranti chiusi tutto diventa difficile. Il Comune deve dialogare con il Parco, con gli operatori, gestire al meglio i locali di proprietà come ad esempio il Belle Epoque la cui ultima gestione deve essere un insegnamento per il futuro. Poi bisogna rilanciare l'idea dell'ostella, magari al campus universitario di borgo Ruga».
Lavori pubblici, urbanistica e ambiente. Antonetti non ha dubbi: «Sono aspetti che vanno tenuti insieme mentre finora la gestione è stata in mani diverse. Quando di costruisce bisogna pensare all'impatto ambientale e ai risvolti urbanistici. Penso al quartiere di Farra 2000 dove si sono insediate tante famiglie con una viabilità inadeguata, oppure anche al trasferimento del Famila. Anche qui ci sono stati problemi con le strade di accesso».
Giovani, tocca a voi. La Consulta “Diciamo la nostra” ha chiesto l'assessorato gratuito alle politiche giovanili e Antonetti è pronto a concederglielo: «Giusto che ci mettano la faccia, facendo proposte e portando idee. Basta dire che a Feltre non c'è niente, non si fa niente. Cosa vogliono davvero i giovani? È vero che mancano spazi? Forse sì», aggiunge il candidato, «ma quando alla sera vedo due, trecento giovani che si accalcano nei locali di via XXXI Ottobre non sono sicuro di cosa vogliano davvero i ragazzi. Affidare alla Consulta l'assessorato alle politiche giovanili potrà fornire qualche risposta in più».
Gli altri obiettivi. Nel calderone del programma finiscono anche l'università, la valorizzazione delle professionalità del personale del Comune, il rilancio estivo del palaghiaccio, il recupero della caserma Zannettelli, la rivitalizzazione delle frazioni. La campagna elettorale è lunga. Meglio tenere in serbo qualche jolly. Primo incontro sul territorio mercoledì all’asilo di Lasen: «Ma la nostra campagna elettorale sarà soprattutto basata sul porta a porta», conclude Stefano Antonetti, «perché solo conoscendoci i cittadini si convinceranno a sceglierci. Ci sarà tempo per tirare fuori le unghie». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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