Altri rifiuti scaricati abusivamente alla Sap: già partite le indagini
FONZASO
Piove sul bagnato. Non bastasse la montagna di spazzatura che occupa gli spazi della Sap di Fonzaso, qualcuno che si crede particolarmente furbo, ha pensato di scaricare vicino ai grandi cassoni verdi fronte strada due camionate di spazzatura, frutto quasi certamente dello svuotamento di un’abitazione. Vecchia mobilia e masserizie varie che sono state scaricate recentemente, di sicuro negli ultimi dieci giorni, tenuto conto che all’ultimo sopralluogo eseguito dal curatore fallimentare queste ulteriori cataste non c’erano. Una grana in più da risolvere nella complicata procedura legata al fallimento della ditta dei fratelli Dalla Santa che ci si augura porterà al progressivo smaltimento della discarica restituendo ai luoghi un aspetto decoroso.
Troppa la spazzatura scaricata perché non venisse notata e camionista che non è stato nemmeno troppo furbo perché a seguito di un’ispezione tra questi rifiuti sono stati rinvenuti corrispondenza e documenti non necessariamente intestati alla persona responsabile, ma che permetteranno certamente di risalire all’autore del gesto. Il rischio concreto è la denuncia per abbandono incontrollato di rifiuti che comporta una pesa detentiva da tre mesi fino a un anno. Inoltre, se individuato, sarà tenuto a pagare un pesante risarcimento.
I carabinieri sono già stati interessati e hanno tra le mani la denuncia formale per cui possono procedere con le indagini. In zona, tra l’altro, sono presenti alcune telecamere ed è probabile che saranno acquisiti i filmati per verificare se gli impianti hanno registrato movimenti sospetti in ingresso o in uscita dal sito.
La partita del fallimento Sap, interessa certamente i fratelli Remo e Alessio Dalla Santa che hanno tentato inutilmente di bloccare la procedura di fallimento per via giudiziaria, ma anche la comunità di Fonzaso, che al di là del pessimo colpo d’occhio offerto su una strada molto trafficata, teme possano esserci problemi igienico sanitari – come già accaduto – oppure un rischio di incendio. Uno primo sblocco della situazione potrebbe esserci in ottobre con l’asta pubblica per vendere i camion e gli automezzi in pancia alla ditta. Questo permetterà di incassare dei soldi con i quali pagare in parte lo smaltimento dei rifiuti presenti. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi