Alzheimer, novità sulla diagnosi

Nuovi esami all’ospedale cittadino per individuare precocemente la malattia

BELLUNO. È una malattia degenerativa, che colpisce progressivamente le cellule cerebrali provocando il declino globale delle funzioni cognitive, il deterioramento della personalità e della vita di relazione. Il morbo di Alzheimer è sempre più diffuso, in Italia come nel resto del mondo, e per garantire a chi ne è affetto le cure più tempestive e accurate è fondamentale una diagnosi precoce della malattia.

Da oggi il laboratorio analisi dell’ospedale di Belluno è in grado di fornire al medico neurologo uno strumento in più per aiutare a capire se una persona è stata colpita dal morbo di Alzheimer. Ciò grazie al dosaggio su liquido cerebro-spinale di alcuni marcatori di neurodegenerazione come la beta amiloide (1-40 e 1-42) e la proteina Tau. Questi esami, in associazione alle indagini radiologiche quali la risonanza magnetica nucleare o la Pet cerebrali, possono aiutare ad ottenere una diagnosi più accurata e precoce della malattia, il che consentirà di indirizzare il paziente verso strategie terapeutiche, attualmente in fase avanzata di sperimentazione, che si spera potranno modificare il decorso della malattia.

La ricerca, infatti, ha dimostrato che alla base della malattia vi è un accumulo progressivo nel cervello di una proteina, chiamata beta-amiloide, che distrugge le cellule nervose. Scoprire in fretta se c’è questo accumulo consente non solo di trattare alcuni sintomi della malattia ma permette anche al paziente di pianificare il suo futuro quando è ancora in grado di prendere decisioni.

Secondo il rapporto mondiale Alzheimer del 2015, a livello mondiale ci sono 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza (e il 60% di queste hanno l’Alzheimer). In Italia ne soffrono oltre 1 milione e 200 mila persone. Dato l’allungamento delle aspettative di vita e l’invecchiamento progressivo della popolazione questa cifra è destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni, fino a raggiungere 74,7 milioni di persone nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050.

La ricerca però va avanti, anche nel campo della diagnosi precoce, come dimostrano i nuovi esami che si possono fare al laboratorio analisi dell’ospedale di Belluno. (a.f.)

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