Ambientalisti schierati in Val Fredda a Falcade, i quad cambiano percorso

I due gruppi non sono entrati in contatto perché i mezzi motorizzati hanno scelto un’altra strada per salire a Col Margherita. Mw denuncerà chi ha dato le autorizzazioni

Mountain Wilderness contro i quad in Val Fredda

FALCADE. Marmotte, galli forcello e pernici bianche ringraziano. Gli ambientalisti li hanno salvati, almeno nella giornata di ieri, dal rombo dei 55 quad che sono stati costretti a cambiare itinerario rispetto al programma. Sono saliti al Col Margherita anziché per la Val Fredda e la Forca Rossa. Qui, infatti, stazionava il popolo di Mountain Wilderness, Cai, Sat centrale, Sat di Moena, Sat Rovereto, Lia da Mont e Lia Natura Y Usansez, insieme al presidente di MW Carlo Alberto Pinelli, ai consiglieri nazionali e al vicepresidente Giancarlo Gazzola. Con una raccomandazione da parte delle forze dell’ordine a questo popolo: «Non usate megafoni».

«Ma per non disturbare gli animali o per far meglio ascoltare i motori dei quad? », si è chiesto polemico Gigi Casanova. Sta di fatto che un risultato i cento ambientalisti l’hanno ottenuto: far traslocare altrove, su e giù per le piste da sci anziché in mezzo ai pascoli e ai boschi, i ragni rampicanti.



La manifestazione si è svolta al confine tra il Veneto e la Provincia Autonoma di Trento. All’inizio della Val Fredda, circondati da un cospicuo nucleo di forze dell’ordine, gli ambientalisti hanno ribadito le motivazioni culturali e etiche per cui avevano promosso l’iniziativa, ovvero la necessità di non lasciare passare un precedente tanto grave. «Il percorso di piena trasparenza, durato diversi mesi nel tentativo di convincere le pubbliche amministrazioni a ritirare le autorizzazioni, viste le evidenti violazioni di leggi nazionali ed europee, non ha portato esito positivo», ha ricordato infatti Pinelli, che ha ringraziato le autorevoli adesioni ricevute (fra le quali la presidenza generale del Cai, quella del Cai Veneto e Triveneto, Legambiente, Lipu, Wwf).

«Le associazioni ambientaliste e alpinistiche», ha spiegato Pinelli, «hanno deciso di lanciare un segnale pacifico ma inequivocabile per sottolineare il significato vero del rapporto tra l’essere umano e la montagna».

Gli organizzatori del raduno di quad hanno modificato il percorso per evitare l’incontro con gli ambientalisti. Probabilmente su indicazione di quelle forze dell’ordine che avevano sollecitato gli ambientalisti a rinunciare alla passeggiata e a concentrarsi in un unico sito, più controllabile. Alle 10.30 i quadisti sono saliti direttamente a Col Margherita lungo il versante trentino, invadendo le arene di canto del gallo forcello e della pernice bianca. Dall’altra parte si sono fiondati gli ambientalisti, per preservare una valle ancora più incontaminata, e quindi a rischio.

«La modifica del percorso», spiega Casanova, «ha permesso di salvare da notevole degradazione l’intero fragile versante della Val Fredda. Un successo che dimostra da un lato l’inadeguatezza delle amministrazioni locali e, dall’altro, la serietà e l’energia dei rappresentati della società civile».

La prossima settimana i dirigenti del movimento provvederanno ad una verifica degli eventuali danni provocati dal passaggio dei quad e, in ogni caso, procederanno alla denuncia alle Procure di Trento e di Belluno dei responsabili delle autorizzazioni. Mancherebbero determinati permessi, come quello relativo ai vincoli di incidenza ambientale.
 

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