Ambiente: l'Arpav ha 20 milioni di debiti

I fornitori dell'agenzia non vengono pagati da tempo
La sede Arpav di Belluno
La sede Arpav di Belluno
BELLUNO. Ammonta ad almeno 20 milioni di euro il debito di Arpav nei confronti dei fornitori, ma i problemi dell'Agenzia regionale per l'ambiente potrebbero diventare più grandi. Dopo la lettera inviata dai dipendenti a tutti i principali enti locali veneti, i sindacati si fanno avanti per segnalare: «Imprecisioni e inesattezze», che sarebbero contenute all'interno del documento scritto dai lavoratori Arpav. Cgil e Cisl, in particolare, precisano di aver preso in mano la questione ormai da diversi mesi, ma la replica annunciata dai due sindacati non è ancora arrivata. La Cisl spiega che il costo di funzionamento di Arpav (in tutte le sue sedi del Veneto) è di circa 62 milioni di euro, ma la Regione quest'anno ha deciso di applicare un taglio sostanzioso. Inizialmente Venezia ha stanziato 57 milioni di euro, poi ridotti a 49, per recuperare soldi da destinare al settore socio sanitario. «Una cifra del genere», spiega la Cisl funzione pubblica, «basta a malapena per coprire gli stipendi e quindi l'Agenzia dovrebbe bloccare ogni attività di monitoraggio e tutela ambientale». Nella loro lettera i lavoratori hanno accusato i sindacati di essere stati "lontani", dimenticando il problema di Arpav. «Non è vero», risponde la Cisl, «da quando sappiamo dei tagli ci siamo subito mossi e stiamo lavorando in ogni sede possibile per far recuperare ad Arpav i soldi necessari per operare nel pieno delle sue funzioni». Martedì alcuni lavoratori di Arpav hanno manifestato sotto Palazzo ferro Fini e i rappresentanti sindacali si sono rivolti agli assessori regionali alla sanità, all'ambiente e al bilancio. «Il primo risultato ottenuto», continua la Cisl, «è l'aver assicurato il pagamento degli stipendi. Poi ci hanno garantito che a giugno, con l'assestamento di bilancio, ci sarà un'integrazione al budget di Arpav, ma non sappiamo ancora di quale importo. Nel frattempo abbiamo chiesto la convocazione delle due commissioni regionali interessate e aspettiamo che il nuovo direttore di Arpav faccia il piano di rientro dai grossi debiti dell'agenzia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi