Ambulanze, allarme del coordinamento
Il presidente Gaiardo: diritto alla salute a rischio, il Pronto soccorso di Agordo non ha forze per sostituire il volontariato
ALLEGHE. «Popolazione, sindaci, Usl e Regione non hanno coscienza della gravità della situazione: il diritto alla salute della gente di montagna non è mai stato così in pericolo e non abbiamo ancora toccato il fondo».
Da tempo andava dicendo che il numero dei volontari delle ambulanze era destinato a ridursi notevolmente. Ci ha azzeccato. Ora Felice Gaiardo, presidente del Coordinamento volontari ambulanze Agordino-Zoldano, fa un’altra profezia con un pesante atto d’accusa: «Dal primo gennaio 2018 la Croce Verde Val Biois non garantirà più il servizio di soccorso nei comuni di Falcade, Canale e Vallada. Tuttavia l’effetto domino è alle porte: dopo Falcade arriverà Alleghe, poi Rocca e via dicendo. E il pronto soccorso di Agordo non ha le forze numeriche per sostituire i volontari».
Secondo Gaiardo in molti non hanno capito che cosa comporta la disdetta della convenzione con l’Usl da parte del presidente della Croce Verde Val Biois, Stefano Murer. «Vuol dire – spiega concitato Gaiardo – che se una persona viene colpita da un infarto nella Valle del Biois, qualcuno chiamerà il 118, ma in assenza della Croce Verde locale il Suem dovrà cercare un’ambulanza che parte da un altro luogo. Se fino ad ora la Croce Verde ci metteva un quarto d’ora ad arrivare sul luogo, da domani quanto ci metterà? Un’ora? Due? Dipende da dove parte».
È il tempo che può passare tra la vita e la morte. Ma per Gaiardo sono in molti a non averlo compreso. «Fino ad oggi – ricorda – sono stati i volontari a garantire tale diritto, ma da tempo stiamo dicendo che i volontari sono in continuo calo perché anche la popolazione invecchia e perché tutto il mondo del volontariato è in crisi vocazionale».
Oggi alle 20.30 alla casa della gioventù di Caviola, Murer cercherà per l’ennesima volta di sensibilizzare la popolazione a prestare il suo tempo per il soccorso, conscio, tuttavia, che i tentativi sono già stati fatti più volte negli ultimi anni senza risultati.
«Siamo messi molto male – dice Gaiardo – ma non abbiamo ancora toccato il fondo che tuttavia è vicinissimo. Continuiamo a perdere volontari in tutto l’Agordino e nello Zoldano: stiamo sprofondando, ma la popolazione, i sindaci, l’Usl e la Regione non sono affatto consapevoli di questo. In questi due anni, nonostante i nostri continui allarmi, nessuno di questi soggetti si è interessato alla questione (solo il Suem ci è stato vicino), probabilmente perché la sta sottovalutando o perché ha visto che le toppe si sono sempre trovate per tappare i buchi. Ma le toppe adesso sono finite».
«Ne parlavo con Stefano Murer – continua Gaiardo – il piano B non esiste a meno che non si pensi all’assunzione di personale dipendente che costa 30 mila euro l’anno. E mi meraviglia che sindaci e Usl parlino della costruzione del nuovo pronto soccorso senza preoccuparsi minimamente di chi potrà portarvi le persone che stanno male».
Gianni Santomaso
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video