Ambulatori a Trichiana, Dal Magro protesta: «Pazienti in attesa al freddo»

Borgo Valbelluna, il capogruppo di minoranza interroga sui disagi per gli utenti: «Gente costretta a sostare all’esterno, vanno trovati locali migliori per i medici»

Dante Damin
Una visita medica in un ambulatorio
Una visita medica in un ambulatorio

Trovare spazi per ospitare gli ambulatori medici di Trichiana garantendo ai pazienti la possibilità di attendere al coperto, e non all’esterno come accade ora. A chiederlo al sindaco Stefano Cesa, con una interrogazione consiliare, è il capogruppo della minoranza di Costruiamo Borgo, Dario Dal Magro.

 

Attualmente i tre ambulatori presenti di via Frontin al bivio San Felice, sottolinea l’interrogazione, accolgono quotidianamente un numero significativo di pazienti, rappresentando a tutti gli effetti un punto di riferimento fondamentale per la cittadinanza. I pazienti «in attesa di accedere ai servizi devono sostare all’esterno dell’edificio, esposti alle intemperie (pioggia, vento, freddo o sole)», si spiega nell’interrogazione, sottolineando che la situazione risulta particolarmente critica per anziani, bambini e donne in stato di gravidanza, così come per le persone con fragilità fisiche o condizioni di salute già compromesse.

 

«Garantire condizioni dignitose per l’accesso ai servizi sanitari è una responsabilità primaria dell’amministrazione comunale», spiega Dal Magro «che deve tutelare il benessere dei cittadini. A mio avviso è possibile adottare soluzioni rapide, come il trovare in affitto idonei locali nelle vicinanze, in attesa che, auspicabilmente, nell’ex capannone adibito alla lavorazione dei marmi, la proprietà realizzi idonei ambulatori a servizio dei medici di base e dell’Ulss».

 

Dal Magro si riferisce agli intervento di riqualificazione dell’ex marmificio, acquistato dalla famiglia Da Pian, che ci realizzerà una farmacia assieme a degli ambulatori a servizio dei medici di base, un po’ come è già accaduto alla nuova farmacia di Mel, inaugurata nei mesi scorsi in via Tempietto.

 

Le tempistiche, tuttavia, potrebbero essere ancora molto lunghe. Per tale motivo, nell’attesa, Dal Magro chiede di trovare degli spazi in tempi brevi. «L’amministrazione comunale deve darsi da fare per trovare una soluzione», prosegue il capogruppo di minoranza, «perché la situazione sta diventando ingestibile. Si potrebbero affittare dei locali in zona, dialogando con i medici di base affinché i pazienti possano usufruire di spazi accoglienti, senza essere per forza costretti a rimanere di fuori al freddo. È un disagio».

 

Tra le ipotesi c’è l’ex negozio di alimentari Lavanda, oppure gli uffici vicino alla Ceramica Dolomite, o ancora i locali del centro commerciale Incon. Numerose potrebbero essere dunque le strutture da adibire ad ambulatori. Dal Magro conclude chiedendo all’amministrazione «una verifica tecnica urgente per valutare la fattibilità di interventi immediati» e «un incontro con i rappresentanti della comunità di Trichiana per raccogliere le segnalazioni e proposte da parte dei cittadini». 

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