Amianto nelle scuole: «Sotto controllo»
BELLUNO. L’amianto è ancora presente in scuole ed edifici pubblici del Bellunese, perfino nei municipi di alcuni Comuni. I plessi scolastici interessati in diversa misura sono 7, gli edifici pubblici aperti al pubblico 15. Ma è sotto controllo, incapsulato in strutture che lo rendono innocuo in attesa di una bonifica che ne cancelli definitivamente la presenza.
Sono i risultati dell’indagine dell’Arpav che ha avviato una mappatura regionale degli edifici pubblici aperti al pubblico con presenza di amianto. Un’indagine capillare che ha coinvolto tutti i Comuni (con un tasso di risposta del 61%) ma che presenta qualche sbavatura: come nel caso di Santo Stefano di Cadore, al quale non risulta nessuna scuola contenente amianto, o di Vigo, dove gli edifici segnalati sono chiusi da anni.
«Bisogna fare delle distinzioni anche nella tipologia di amianto» precisa Rodolfo Bassan, direttore del dipartimento provinciale Arpav di Belluno, «l’amianto pericoloso è quello friabile: non va inalato e l’intervento per rimuoverlo è immediato. Altrimenti basta mettere in sicurezza la struttura con diverse tecniche». Un’accortezza che vale sia per gli uffici pubblici che per quelli privati. «Abbiamo un piano di controllo a livello provinciale» continua il direttore, «e usciamo periodicamente per ispezioni».
I casi rilevati dalla mappatura regionale non destano preoccupazione nel Bellunese: i sindaci confermano che si tratta di strutture sotto controllo. È il caso, ad esempio, di Forno di Zoldo che ha dichiarato amianto nell’asilo di Dont. «Abbiamo segnalato la presenza di lana di vetro sui soffitti» spiega il sindaco Camillo De Pellegrin, «quell’ala è stata chiusa, c’è una parete che la separa dal resto dell’asilo. Siamo in attesa di ottenere il finanziamento per la bonifica completa».
Una situazione simile si è presentata anche a Longarone, dove l’Arpav rileva due edifici pubblici. «Si tratta della scuola materna di Castellavazzo» spiega il sindaco Roberto Padrin, «l’abbiamo ispezionata con i tecnici due settimane fa per certificarne la sicurezza. Ora puntiamo ad un finanziamento per sistemarla definitivamente».
Il record va a Ponte nelle Alpi: ce ne sono sette. Nella scuola di Paiane l’amianto, presente sotto forma di piastrelle da interno, è stato incapsulato in una copertura di legno lamellare sigillata. Il materiale è presente in alcuni appartamenti e anche nel municipio, anche in questo caso nei pavimenti. «La situazione» assicura il sindaco Paolo Vendramini, «è sotto controllo».
A Puos d’Alpago l’Arpav riporta la presenza di amianto in una scuola, a San Gregorio nelle Alpi in due edifici pubblici, a San Vito di Cadore e Sospirolo in un edificio. A Sedico la rilevazione riporta una scuola e tre edifici pubblici. Anche a Santa Giustina è riportato un edificio pubblico: si tratta del municipio. «È nella pavimentazione» commenta il primo cittadino Ennio Vigne, «non crea problemi».
A Vigo di Cadore gli edifici sono due ai quali l’Arpav assegna la categoria di scuole. «In realtà si tratta delle ex scuole di Laggio» spiega il sindaco Mauro Da Rin Bettina, «che sono chiuse da vent’anni. Non capisco come possano essere catalogate come edificio aperto al pubblico. Però bisognerebbe stare attenti, si rischiano allarmismi. L’altro caso interessa invece una canna fumaria: abbiamo rifatto l’impianto di riscaldamento ed è inutilizzata». «A me non risulta nessuna scuola con amianto» spiega il sindaco di Santo Stefano di Cadore Alesandra Buzzo, che secondo l’Arpav dovrebbe averne una, «la nostra scuola è stata costruita nel 2001».
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