Amici del Nevegal, assemblea infuocata tutti contro il sindaco

Critiche pesanti per la mancata attivazione della seggiovia E compaiono striscioni polemici anche da parte dei turisti

BELLUNO. Assemblea “infuocata” quella di ieri degli Amici del Nevegal. Sotto il fuoco incrociato dei proprietari delle seconde case e degli operatori, è finita l’amministrazione comunale ieri rappresentata dal sindaco Jacopo Massaro.

Al centro Le Torri la sala era gremita e non sono mancati momenti di tensione quando si è arrivati a parlare della stagione estiva mai partita e dell’Imu. Alcuni membri dell’Alpe in Fiore sono arrivati con due striscioni con scritto “Viva il Nevegal” e “Belluno non ci vuole”, indice di un profondo malessere che è accentuato quest’anno dalla chiusura della seggiovia che abitualmente collega il piazzale alle quote più alte del Colle. A poco è servito l’intervento del sindaco per spiegare che questa situazione è soltanto passeggera e che già per l’inverno tutto dovrebbe tornare alla normalità. «Non è vero che il Comune si è dimenticato del Nevegal», ha precisato il primo cittadino, «visto che abbiamo investito 100mila euro per la promozione turistica e ne investiremo altri 60mila per il prossimo inverno. Abbiamo inoltre riattivato lo skibus sempre per la stagione invernale, mentre l’asta di settembre per la vendita degli impianti ha buone chance di andare a buon fine, sia perché la base d’asta è bassa sia perché ci sono due cordate pronte a farsi avanti». Si tratta dell’Alpe del Nevegal (che ieri non era presente) e quella rappresentata da Maurizio Bortot. E proprio quest’ultimo è intervenuto accusando la giunta e in particolar modo l’assessore Tabacchi di aver messo in cattiva luce la sua società, facendo intendere che venendo da fuori poteva essere interessata ad acquistare gli impianti per poi rivenderli, senza voler investire realmente sul Colle. Insomma, è stata una lotta di tutti contro palazzo Rosso.

Alcuni dei presenti, inoltre, hanno chiesto al sindaco di poter conoscere il gettito derivante dal pagamento dell’Imu di chi risiede o ha la casa in Nevegal, auspicando che quella somma sia investita esclusivamente per rilanciare il Colle.

«Ad oggi non sappiamo quale sia il gettito dei singoli residenti dell’Alpe», ha precisato Massaro che ha poi continuato sottolineando come «non è possibile pensare che l’Imu del Nevegal si usi soltanto per il Colle. Imu e Irpef devono sopperire ai tagli statali e con questi soldi noi dobbiamo garantire i servizi di promozione turistica, gli asili nodo, i servizi sociali, la manutenzione delle strade e del verde. Non esiste un federalismo fiscale per frazione», ha sottolineato.

Massaro ha poi precisato anche la vicenda della scuola svizzera, progetto avviato dall’ex giunta Prade e che ora pare essersi arenato. «La trattativa tra investitori inglesi e svizzeri pare non trovare la quadra: gli inglesi vorrebbero che gli svizzeri gestissero la scuola, mentre questi ultimi non vogliono. A questo punto abbiamo chiesto agli inglesi di sciogliere la riserva entro settembre, perché non possiamo perdere tempo. Però abbiamo strappato agli inglesi la promessa che se non nascerà l’accademia dell’ospitalità, i loro 50mila euro sono disponibili per altre iniziative redditizie sul Nevegal e noi abbiamo già presentato un paio di progetti di cui uno è stato ben accolto. Infine, abbiamo in serbo vari progetti europei di nordic walking e animazione per l’estate», ha concluso il sindaco. (p.d.a.)

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