Analisi sottocosto: la Corte dei Conti chiede 820 mila euro

BELLUNO. Analisi di laboratorio sottocosto al 35 per cento per il Codivilla Putti: la Corte dei Conti ora chiede i danni. Il viceprocuratore generale della Corte dei Conti Alberto Mingarelli ha inviato nei giorni scorsi una documento di 55 pagine di contestazioni a sette dirigenti dell’Usl 1 ed a cinque membri del collegio sindacale in carica nel quadriennio 2007/2010 chiedendo il risarcimento di un danno di 820.000 euro per la vicenda delle analisi di laboratorio “sottocosto”. Le “difese” avranno quindi trenta giorni di tempo per presentare eventuali controdeduzioni e la facoltà di essere sentite.
La vicenda parte da un esposto del collegio sindacale in carica dal 2011 che puntava il dito contro un presunto arricchimento ingiustificato a favore della struttura privata. Nel mirino dell’accertamento amministrativo sono finite le analisi di laboratorio dei ricoverati del Codivilla Putti ossia quelle che la Usl 1, su convenzione, effettua con le sue unità operative di laboratorio analisi immunoematologia e trasfusionale e medicina nucleare del ospedale bellunese “San Martino”. Secondo la convenzione, il Codivilla avrebbe corrisposto all’Usl 1 solo il 35% delle tariffe previste dal tariffario regionale in vigore, a copertura di spese sostenute per il materiale di consumo. Perchè la Usl 1 ha scontato del 65% quest’attività? È quanto si è chiesta la procura della Corte dei conti di Venezia che ritiene l'«abbuono» illegittimo, una «violazione di tariffe imposte da normativa» alla quale non si può derogare con una convenzione tra le parti.
Il vice procuratore Mingarelli quantifica il danno subito dall’Usl 1 nel periodo tra il luglio 2003 e il 31 dicembre 2012 nella somma di 819.880 euro, “determinata - scrive il magistrato - detraendo dalla differenza pagata in meno dal Codivilla Putti (per via dell’illecito sconto del 65 per cento) il 51 per cento pari alla quota di proprietà del Codivilla appartenente alla stessa Usl 1. Il magistrato scompone il danno in due parti: 321.838 euro prodotto nel periodo che va dal luglio 2003 al 31 dicembre 2007, sotto la gestione Vielmo, e 498.420 euro prodotto dal gennaio 2008 al 31 dicembre 2012, con la gestione Angonese-Compostella.
Ma ecco l’elenco delle persone coinvolte nell’indagine della Corte dei Conti: Alberto Vielmo, classe 1943 di Cittadella, direttore generale Usl 1 fino al 21 dicembre 2007; Ermanno Angonese, classe 1949 di Mason Vicentino, direttore generale dell’Usl 1 fino al 16 novembre 2010; Fernando Antonio Compostella, classe 1954 di Santorso, direttore generale dell’Usl 1 fino al 31 dicembre 2012; Adriano Marangoni, classe 1939 di Bassano del Grappa, direttore amministrativo dell’Usl 1 fino al 30 marzo 2008; Roberto De Nes, classe 1956 di Belluno, direttore amministrativo dell’Usl 1 dal 1 aprile 2008; Tiziana Bortot, classe 1960 di Ponte nelle Alpi, direttore del dipartimento Risorse Umane dell’Usl 1; Gianluca Romano, classe 1967 di Belluno, dirigente del servizio Convenzioni dell’Usl 1; ed i membri del collegio sindacale in carica tra il 2007 ed il 2010 Ezio Poncato, classe 1937 di Ponte nelle Alpi, Alessandro Bampo, classe 1972 di Belluno, Ruggero Pirolo, classe 1949 di Padova, Maria Luisa Muratore, classe 1942 di Marghera e Mario Lombardi, classe 1944 di Belluno.
Nella “richiesta di pagamento del danno” il viceprocuratore Mingarelli conclude sottolineando “la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi della responsabilità amministrativo-contabile, compreso l’elemento soggettivo della colpa gravissima da ritenersi evidente per gli errori nella valutazione della legalità di un anomalo sconto alla struttura privata, sia nel primo gruppo di amministratori e dirigenti, sia nel secondo gruppo compresi i membri del Collegio sindacale, che ben avrebbero potuto evidenziare l’illecito come proficuamente ha fatto il collegio successivo, benché non ascoltato dal direttore generale Angonese e dai dirigenti suoi collaboratori”.
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