Anas non toccherà la chiesetta di Faè garanzie dai vertici al sindaco Padrin

Oggi la presa di possesso dei terreni per la curva della 51 Sarà presente anche l’avvocato Protti proprietario dell’area



La ricostruita chiesetta di Faè non verrà coinvolta nella rettifica della curva dell’Alemagna. Davanti a quella cappella, c’è il sagrato della vecchia chiesa, spazzata via dall’onda del Vajont. È come una reliquia. Lì vicino c’è pure una sequoia gigante, segnata anch’essa dalla violenza dell’acqua di quella notte del 9 ottobre 1963. L’albero è vincolato. Il sagrato no. Ecco perché questo sito, che tanti superstiti considerano sacro, verrà invece «interessato dal cantiere, se non in minima parte».

Così il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, dopo aver affrontato l’argomento con i massimi dirigenti dell’Anas, a Roma. Ieri mattina, prima del vertice, tutti ovviamente avevano preso atto della protesta di Giovanni Battista Protti, nato a Longarone, ma residente a Padova, dove fa l’avvocato. Protti aveva minacciato l’altro ieri di opporsi, pacificamente ma con determinazione, alla presa di possesso da parte dell’Anas dei terreni in cui realizzare il cantiere stradale. Il legale si è autodenunciato al procuratore della Repubblica di Belluno, anticipando la notizia del reato e cioè che lui stesso bloccherà fisicamente l’esproprio. Alla lettura di questa anticipazione sui media, hanno reagito, com’era prevedibile, sia l’Anas che la Soprintendenza: «Sono stato bombardato di telefonate per rassicurarmi», fa sapere Protti, « la mia prima reazione? Intanto, mi sono lamentato perché per anni non ho ricevuto alcuna risposta alle missive inviate ai vari uffici dicendo che quell’area è “sacra”, quindi non va toccata. Ho pure obiettato che “lor signori” non possono rispondere solo perché c’è un articolo di giornale che li interpella. Le rassicurazioni non sono state poche e debbo riconoscere che sono anche autorevoli. Ma vedremo oggi pomeriggio che cosa effettivamente accadrà, se posso cioè ritenermi soddisfatto che l’Anas rinuncia a portare le ruspe sul sagrato di quella chiesa».

Il sindaco Padrin precisa di non sapere cosa l’Anas deciderà a seguito della protesta di Protti e dell’interlocuzione avvenuta ieri: «Capisco l’avvocato nelle sue rimostranze», afferma Padrin, «la questione etica che Protti pone è senz’altro condivisibile. Ma da quanto ho appreso, e non solo ieri a Roma, non c’è alcuna intenzione di manomettere quell’ambiente. D’altra parte, mi consta che la Soprintendenza abbia dato tutte le autorizzazioni possibili e quindi ha valutato nei minimi particolari il progetto. Dando, appunto, il via libera. Ai fini della sicurezza, la variante dell’Alemagna è indispensabile. Presso l’incrocio “4 Valli”, sono accaduti anche incidenti mortali; è il punto più nero della viabilità del territorio. Non possiamo rinunciare a un intervento di sistemazione dell’area e, purtroppo», sottolinea il sindaco, «non ci sono alternative all’utilizzo di una parte, ma assolutamente minimale, della proprietà Protti. Io farò di tutto perché il sito della chiesa sia conservato in tutta la sua dignità» .

Le ruspe non entreranno oggi, nel primo pomeriggio ci sarà soltanto - o ci dovrebbe essere - la presa di possesso da parte dell’Anas dei terreni e ovviamente ci sarà anche lui, l’avvocato Protti, che testimonia: «Ho sempre apprezzato e continuo ad apprezzare Padrin per quello che fa e per la passione che ci mette. Sono sicuro che non mi deluderà neanche in questa circostanza». —

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