Anche gli operai a scuola lavori in vista al Segato
La Provincia finanzia interventi per un milione e 300 mila euro nell’ala vecchia Trinceri: «Sull’adeguamento sismico c’è il quadro completo: ora progettiamo»
Belluno, La sede dell'Itis Segato, in centro città
BELLUNO. Tra poche ore la campanella suonerà per migliaia di studenti bellunesi ma non saranno gli unici a tornare tra in aula. Gli operai incaricati di intervenire all’Iti Segato di Belluno saranno presenti per praticamente tutto l’anno nell’ala vecchia dell’istituto, che necessita di un importante lavoro di adeguamento alle normative dal punto di vista sismico. Opere per un milione e 300 mila euro che la Provincia ha deciso di finanziare con fondi propri.
I lavori al Segato sono la ciliegina sulla torta di un lungo lavoro di analisi che palazzo Piloni ha iniziato tre anni fa e che è stato fortemente voluto dall’ex consigliere provinciale con delega agli Edifici scolastici Ezio Lise. A raccoglierne l’eredità, con il rinnovo del consiglio provinciale, è stato Lillo Trinceri. «Abbiamo investito un milione di euro per effettuare tutti gli studi di analisi a livello sismico: l’obiettivo era avere il quadro completo della situazione nelle scuole bellunesi, e l’abbiamo quasi raggiunto. Mancano gli ultimi studi ma abbiamo già una buona panoramica che ci consente, inoltre, di preparare dei progetti pronti da presentare in occasione di bandi».
L’analisi della Provincia ha rivelato quali fossero le scuole bellunesi bisognose di interventi. In testa alla classifica - un premio per nulla ambito - c’è il liceo Dal Piaz di Feltre. «A livello statico è a posto» spiega Trinceri, «ma dal punto di vista sismico sono necessarie migliorie. Gli studi hanno analizzato la resistenza a forze orizzontali e, in una scala da 1 a 10, l’edificio ha un valore di 0,27. Significa che siamo obbligati ad agire entro tre anni per sistemare la scuola».
La decisione presa è stata quella di spostare gli studenti al Forcellini. «L’edificio è nuovo, a norma e vuoto. Così lo preserviamo anche da vandalismi».
Nel resto della provincia gli studi non hanno evidenziato la necessità di interventi urgenti. «Dobbiamo sistemare alcune cose a Belluno e con il sindaco e l’ufficio scolastico provinciale abbiamo valutato quali saranno le “migrazioni” nei prossimi anni, anche a seconda delle iscrizioni negli istituti superiori» continua Trinceri.
Per il resto si tratta di interventi minori dove la Provincia interviene direttamente con il suo unico operaio o appalta a ditte esterne.
Il lavoro più grosso è quello che sta per partire nell’ala vecchia del Segato di Belluno. «Si tratta di lavori di adeguamento dal punto di vista sismico» continua il consigliere provinciale, «verranno sistemati i pavimenti, il solaio e sistemati i muri portanti. I lavori partiranno con la scuola in corso e non servirà spostare i ragazzi: basterà programmare le lezioni in aula e laboratorio in modo da permettere lo svolgimento dei lavori. Dovrebbero concludersi entro l’anno».
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