Anche gli studenti a scuola di rianimazione

Parte il progetto di Dolomiti Emergency coi ragazzi delle medie. Al via il restyling dei pronto soccorso

BELLUNO. A scuola di rianimazione. È il progetto che Dolomiti Emergency insieme con il Suem di Pieve di Cadore metterà in atto a partire dal maggio prossimo, con le scuole medie inferiori della provincia, e che proseguirà anche nel 2015.

Lezioni di soccorso. Dolomiti Emergency ha di recente acquistato 300 manichini (quelli che si usano nelle simulazioni di intervento di pronto soccorso). «Con questi andremo nelle scuole», ha spiegato il primario del 118, Giovanni Cipolotti, «e con l’aiuto di un’infermiera del Suem spiegheremo ai ragazzi come si fa una rianimazione bocca a bocca con massaggio cardiaco». Ma la novità consisterà nel fatto che «i manichini saranno dati in uso agli stessi studenti che li porteranno a casa istruendo così genitori, fratelli, amici: al termine dovranno riportare il manichino a scuola dimostrando di aver “istruito” almeno altre cinque persone e così potranno avere un attestato di soccorritori», conclude Cipolotti.

Insomma, una rete fai da te «importante per intervenire in modo tempestivo in caso di bisogno, perché in certe patologie, come ad esempio l’infarto, la cosa fondamentale è intervenire entro le prime due ore».

Lavori ai pronto soccorso. Ma l’attenzione dell’azienda sanitaria per l’emergenza si attuerà presto anche con un potenziamento dei reparti di pronto soccorso in tutti e tre gli ospedali. «A dire la verità l’intervento maggiore avverrà nella struttura di Pieve di Cadore dove sarà eseguita un’opera di restyling strutturale che porterà praticamente alla ricostruzione del pronto soccorso», ha spiegato il direttore sanitario dell’Usl 1, Tiziano Martello che poi ha proseguito: «Useremo risorse extra da quelle aziendali. L’intento è quello di garantire un servizio di qualità ai cittadini che già soffrono di una condizione ambientale sfavorevole».

Gli interventi proseguiranno con il miglioramento del comfort nei reparti di Agordo e Belluno.

«Ad Agordo partiremo con i lavori nella sala d’attesa, che ora è un po’ triste, e faremo in modo di dotarla di distributori di bevande, di video. Le sale saranno tutte muniti di wi-fi e di riviste per rendere meno pesante l’attesa. Inoltre sarà presente una figura addetta all’accoglienza, come in determinati orari c’è già a Belluno e formeremo il personale del pronto soccorso a dialogare con i familiari dei pazienti. Insomma, dovremo rendere accogliente e umanizzato anche questo reparto».

Per quanto riguarda il pronto soccorso di Belluno, «l’opera di restyling sarà minima visto che si è già intervenuti qualche tempo fa: si tratterà di migliorare alcuni aspetti di comunicazione tra familiari e personale e di prevedere il wi-fi», ha concluso Martello. (p.d.a.)

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