Anche il presepio elettronico parlerà di Vajont

LONGARONE. Ritorna il presepio animato elettronico di Longarone, con alcune ulteriori novità. Come sempre sarà installato nella chiesetta di San Francesco a Rivalta, vicino alle scuole medie e alla zona fiere e aprirà in una data ancora da definire verso la metà di dicembre fino alla fine del periodo natalizio. Le caratteristiche rimarranno le stesse ovvero le statue in movimento, il ciclo giorno e notte, i giochi di luce e gli effetti musicali, così come il tema multiculturale con la ripresentazione di diversi luoghi e epoche. Il presepio è realizzato dal gruppo “Rivalta presepi” composto da Giovanni e Francesco Croce, Giovanni Zuliani e Arcangelo De Vitis e fa parte di una rete provinciale di 8 presepi proposta dagli autori del presepio animato di Castellavazzo.
«Il bilancio dello scorso anno – dicono dal gruppo di Rivalta – è stato molto positivo con quasi 2.000 visitatori tra cui molte persone anche da fuori provincia e tante scolaresche, con la presenza anche di corriere venute appositamente. Con le offerte raccolte nelle varie settimane di apertura, oltre alla manutenzione ordinaria, abbiamo dato un contributo alla Parrocchia che ci concede sempre i locali della chiesa e abbiamo restaurato il plastico della vecchia Longarone che si trova nel museo “Pietre Vive” sotto la chiesa del Michelucci. Siamo particolarmente orgogliosi di questo lavoro, realizzato sotto al guida di Giovanni Croce, perché ha risistemato il modellino che fu creato dal maestro Renato Tormen, rispettando la disposizione originale ma aggiungendo diversi particolari e cambiando alcuni materiali e la teca».
Infine le novità per il 2013: «Dopo un partecipato sondaggio online – concludono dal gruppo – molti ci hanno inviato le loro proposte e suggerimenti, confermando tutti il grande appezzamento per quello che abbiamo fatto. Stiamo preparando quindi qualcosa di davvero significativo, ovvero una speciale aggiunta al presepio che sarà legate al 50° anniversario del disastro del Vajont e che speriamo sia di gradimento a tutta la comunità locale e ai vari appassionati di presepi che ci stanno conoscendo sempre di più in tutta Italia».
Enrico De Col
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