Ancora alberi sui sentieri: «È tutto da rifare»
Tutto da rifare. I volontari del Cai avevano pulito alcuni sentieri dagli alberi spezzati dalla furia della tempesta Vaia, ma proprio quando avrebbero dovuto iniziare a sistemare i sentieri è tornato l’inverno. Il calendario dice maggio, inoltrato per giunta, ma da un mese e mezzo piove ed è arrivata anche la neve a complicare la situazione. «Gli alberi che erano rimasti in piedi alla fine di ottobre si sono spezzati sotto il peso dell’ultima nevicata», racconta il presidente della sezione di Belluno del Club alpino italiano. «Tutti i lavori che avevamo fatto sono stati vanificati».
E non si può nemmeno prevedere quando i volontari potranno riprendere in mano le motoseghe: le previsioni continuano a non promettere sole e caldo. «Il territorio deve asciugarsi, non basterà una giornata di sole per ricominciare a sistemare i sentieri», continua Chiappin.
Il presidente del Cai è desolato. La stagione estiva dovrebbe iniziare fra poche settimane (meteo permettendo), ma non si sa nemmeno quanti e quali sentieri saranno percorribili. «Pensiamo a quello che porta al rifugio Bianchet. Era stato completamente pulito dai carabinieri forestali, che avevano fatto un ottimo lavoro. Ma l’ultima nevicata ha provocato lo schianto di altri alberi e ci sono anche slavine lungo la strada. A piedi possono essere superate, ma con le macchine no e quindi risulta impossibile rifornire il rifugio». Che, giocoforza, non può aprire.
Il Cai aveva tagliato le piante cadute anche sul sentiero 509, dalle gallerie a casera I Ronch, un’operazione propedeutica ad aprire un collegamento con la Cajada. «Ma la nevicata ha fatto più danni di Vaia», continua Chiappin. «Sono caduti talmente tanti alberi che bisogna ricominciare daccapo».
Maggio avrebbe dovuto essere il mese dei sentieri. Gli alberi sradicati dal vento alla fine di ottobre hanno causato cedimenti del terreno in numerosi punti, e i volontari del Cai erano pronti ad intervenire. Ma devono ripartire dal taglio delle piante. «E non possiamo farlo, perché continua a piovere. Non riusciamo nemmeno a fare una ricognizione per capire dove si sono verificati i danni maggiori», prosegue Chiappin. Anche la segnaletica è un problema: le rocce sono bagnate, tracciare i segni bianchi e rossi che indicano quale direzione prendere sarebbe inutile in queste condizioni.
«Ogni giorno si scoprono smottamenti nuovi, anche su sentieri che non erano stati interessati dalla tempesta Vaia», conclude Chiappin. «L’unico consiglio che mi sento di dare agli escursionisti in questo momento è di avventurarsi solo su sentieri percorribili, e di prestare comunque grande attenzione».
Un altro impegno gravoso, per il Cai, sarà il ripristino della teleferica per il rifugio Settimo Alpini: «Siamo pronti per effettuare i lavori necessari», chiude il presidente del Cai Belluno, «ma aspettiamo il bel tempo». La teleferica era stata rifatta l’anno scorso, la tempesta Vaia l’ha pesantemente danneggiata. Il Cai aveva denunciato i danni e attende arrivino i contributi, ma soprattutto spera nel meteo per poter iniziare l’intervento. —
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