Ancora fiamme a Ronce, distrutta una roulotte
BELLUNO. Ancora una notte di fuoco ieri a Ronce, sul Nevegal. La seconda notte illuminata dalle fiamme dopo quella tra martedì e mercoledì con l’incendio di una stalla e di un fienile-deposito. Ad andare distrutta stavolta è stata una roulotte parcheggiata lungo la stradina che si inerpica a Valdart. Il caravan era di proprietà di Natalino Nicoletto, allevatore di Saonara nel Padovano, che nel Bellunese è proprietario di trecento ettari di terreno che da Ronce si estendono fino al Col Visentin. Per tenere falciati i prati, Nicoletto ha una trentina di asini che fortunatamente sono stati risparmiati dal rogo. Il caravan veniva utilizzato come deposito per gli attrezzi, oltre che come “rifugio” per Nicoletto quando, una volta alla settimana, sale sul Nevegal per badare ai suoi animali.
L’allarme è scattato poco prima delle 4 di ieri. A chiamare sono stati i titolari dell’agriturismo “Le Ronce” che in linea d’aria si trova a poca distanza dal punto in cui era parcheggiata la roulotte. «Siamo stati svegliati da un botto, sembrava una bomba. Abbiamo subito aperto le finestre e abbiamo visto le fiamme levarsi dal bosco», raccontano dall’agriturismo. Il botto era stato causato dall’esplosione della bombola a gpl che si trovava nella roulotte. Dalla sala operativa dei vigili del fuoco di Belluno sono state inviate a Ronce l’autopompa serbatoio e l’autobotte con sette uomini. Non semplice la strada per arrivare nella località sul Nevegal: quando i pompieri sono giunti nel punto in cui si trovava la roulotte, le fiamme avevano ormai divorato tutto. Del caravan resta solo lo scheletro con le ruote, distrutto tutto ciò che era riposto all’interno (soprattutto attrezzi da lavoro e batterie per alimentare la recinzione elettrica per gli asini) e demolito la tettoia in legno. I pompieri hanno lavorato fino alle 7 tra lo spegnimento del rogo e la messa in sicurezza dell’area che è stata poi interdetta. L’ambulanza invece è tornata vuota: nella roulotte non c’era nessuno. Le indagini sono affidate alla Polizia che sta attendendo la relazione della polizia giudiziaria dei vigili del fuoco. La roulotte non era collegata alla linea elettrica, gli attrezzi erano inutilizzati da una settimana. Si indaga a 360 gradi ma si fa sempre più strada l’ipotesi del dolo. Ne è sicuro il proprietario: «È doloso, non c’è dubbio. Dispiace, da anni sono proprietario del terreno, la zona è sempre stata tranquillissima tanto da poter lasciare il portamonete sulla strada stando certi di ritrovarlo. Con i vicini ho buonissimi rapporti, se c’era bisogno di qualcosa ci siamo sempre aiutati. Sono stati loro a chiamarmi per dirmi cos’era successo».
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