Andrea Franceschi ritorna in municipio
CORTINA. Domani mattina torna dall'esilio il sindaco Andrea Franceschi. Il primo cittadino incontrerà il gruppo di maggioranza e gli assessori in municipio, poi terrà una conferenza stampa. Dopo oltre un anno finisce così l'esilio di Franceschi che tornerà anche a fare il sindaco nel pieno delle sue funzioni.
I problemi per Franceschi sono iniziati nel 2012. A fine maggio, dopo la sua rielezione per il secondo mandato da sindaco, la Guardia di finanza entra in Comune e nella casa di Franceschi e sequestra documenti, computer, telefoni, faldoni. Franceschi è indagato per abuso d'ufficio, turbativa d'asta e violenza privata. L'inchiesta parte da una segnalazione di Emilia Tosi, ex responsabile del settore Lavori pubblici del Comune. Il 24 aprile del 2013 Franceschi, viene messo agli arresti domiciliari con l'accusa di turbativa d'asta, abuso d'ufficio e violenza privata. I primi due capi di imputazione riguardano il bando di informazione e controllo dei rifiuti; la violenza è invece relativa ad un sms inviato all'allora capo della polizia locale Nicola Salvato nel quale Franceschi chiedeva di togliere gli autovelox dalla strada.
Franceschi resta ai domiciliari 21 giorni, finché la Cassazione non decide che può tornare libero, ma con l'obbligo di dimora fuori Cortina. E il 30 aprile 2013 il consiglio comunale prende atto della sospensione di Franceschi, ratificata dal prefetto, che ha passato gli incarichi al vice sindaco Enrico Pompanin.
«Sono felice che torni Andrea», ammette Pompanin, «prima di tutto sotto il profilo umano, perché può finalmente rivedere Cortina, tornare nella sua casa, tra la sua gente e sono contento che torni ad essere il sindaco. Non è stato facile sostituirlo perché, a parte il fatto di dover portare avanti il Comune senza lui, colonna portante, abbiamo vissuto un periodo davvero difficile. Un inverno inclemente, con problemi continui dovuti alla neve, alle strade, agli edifici che sono crollati sotto la coltre nevosa. A giugno a Barcellona abbiamo ricevuto uno schiaffo che ancora fa male con la bocciatura ai Mondiali di sci 2019. Poi l'estate è stata altrettanto faticosa, con il maltempo che ha messo in crisi l'economia turistica».
«Abbiamo sempre cercato di fare il massimo e di essere a completa disposizione sacrificando le nostre famiglie e le nostre attività», dice Pompanin. «L'unica cosa che mi ha un po' deluso è che, a fronte di centinaia di persone che ci sono state vicine e ci hanno sempre incoraggiato ad andare avanti, alcuni rappresentanti di alcune categorie economiche hanno cercato più volte di metterci in difficoltà. Ora guardiamo al futuro con rinnovata fiducia e speriamo che anche questi rapporti possano migliorare».
«Speriamo che dal ritorno di Andrea», conclude Pompanin, «si possa riprendere a lavorare con serenità. Speriamo ci lascino lavorare tranquilli, perché siamo persone oneste, non siamo qui per fare i nostri interessi ma quelli del paese. Ci sono tanti progetti da completare e tanti da avviare, siamo partiti per la corsa ai Mondiali2021 e se ci lasciano lavorare otterremo grandi risultati».
Il percorso giudiziario è tuttavia ancora lungo, perché il processo che vede Franceschi imputato con altri rappresentanti dell’amministrazione e l'imprenditore Teodoro Sartori è solo alle fasi iniziali; la prossima udienza sarà il 14 gennaio. In attesa del giudizio, il sindaco rimarrà comunque libero e anche nel pieno delle proprie funzioni amministrative che riprenderanno da domani.
Alessandra Segafreddo
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