Andrich annuncia: «La beatificazione nella fase conclusiva»
CANALE D'AGORDO. Chiusa la “positio” su Papa Luciani con l'unicum della testimonianza di papa Benedetto XVI, ma ora servono i miracoli perché quelli precedentemente esaminati sono stati cassati. Ieri pomeriggio nella piazza di Canale d'Agordo, all'inizio della messa in ricordo del 37esimo anniversario dell'elezione a pontefice di Albino Luciani, il vescovo di Belluno, monsignor Giuseppe Andrich, ha annunciato ai fedeli (non moltissimi per la verità) e alle autorità il raggiungimento di una tappa importante nel processo che dovrebbe portare alla beatificazione di papa Giovanni Paolo I.
«A tutti voi che ammirate con devozione la personalità di Albino Luciani e ne coltivate la fama di santità» ha detto Andrich, dopo aver salutato l'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan che ha presieduto la celebrazione, «annuncio con gioia che la causa di beatificazione entra nella sua fase conclusiva. È finita la raccolta di documenti e testimonianze fondamentali che sia chiama “positio”, che pone in chiarezza davanti all'autorità del papa i motivi per riconoscere l'eroicità delle virtù».
Una “positio”, quella riguardante il “papa del sorriso”, che rappresenta un unicum nella millenaria storia della chiesa. «Quando la positio era già conclusa» ha detto monsignor Andrich, «anche il papa emerito Benedetto XVI ha voluto inserire una sua testimonianza personale. È la prima volta che questo accade nella storia della Chiesa. Il papa non dà testimonianza sui futuri santi perché deve valutare e giudicare e decidere sulla eroicità delle virtù, sulla beatificazione e poi eventualmente canonizzazione. Con il Servo di Dio Giovanni Paolo I c'è questo evento unico».
Ora si tratta appunto di verificare le eroiche virtù e soltanto successivamente si passerà alla fase successiva che dovrebbe avere come meta finale prima la beatificazione, quindi la canonizzazione. A tal fine, però, servono i miracoli. Il vescovo Andrich non ha affrontato la questione, ma fonti affidabili dicono che i miracoli presi finora in esame sarebbero stati definitivamente cassati e che quindi ora occorre prenderne in esame degli altri. Ad ogni modo Andrich ha invitato i fedeli alla preghiera.
«Oggi» ha detto al termine del suo intervento, «abbiamo nel cuore la gioia perché si avvia a conclusione il riconoscimento da parte della Chiesa della santità di un nostro concittadino e diocesano. Preghiamo che questo avvenga e sentiamo con fiducia l'intercessione anche dei primi Servi di Dio della nostra diocesi: padre Romano Bottegal, ormai venerabile, di San Donato di Lamon e il Servo di Dio padre Felice Maria Cappello di questa Pieve di Canale».
Prima del vescovo era stato il sindaco di Canale, Rinaldo De Rocco, a portare il saluto. «Papa Francesco ha deciso che questo è l'anno della misericordia» ha detto, «papa Luciani aveva fatto sua questa parola già 40 anni fa. Lui era una persona misericordiosa: andava a trovare gli ammalati, ad aiutare i poveri, portava un saluto di conforto agli operai. È stato un precursore di papa Francesco. E ci fa piacere vedere quest'ultimo ripercorrere le tappe di papa Luciani. Che la parola misericordia torni nella nostra anima, nel nostro cuore e nella nostra mente e il corpo possa agire di conseguenza».
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