Anestesia e Rianimazione sotto organico
FELTRE. Il reparto di anestesia e rianimazione è in sofferenza. L’organico è sotto di quattro unità, tra congedi per maternità e trasferimenti ad altra Usl, e il volume di attività è troppo impegnativo e pesante per non prevedere rinforzi.
Ma ai medici “a gettone” non si può più ricorrere perché l’acquisto di prestazioni dall’esterno inciderebbe per più del 70 per cento rispetto alle spese sostenute nel 2010, quota massima fissata dalla Regione con una delibera di fine 2015.
Così alla direzione medica di ospedale, retta da Lorenzo Tognon, non è rimasto altro che farsi autorizzare la convenzione con altre Usl – quelle di Belluno, di Bassano e di Asolo – per avere qualche accesso settimanale degli specialisti interni di quegli ospedali.
L’azienda sanitaria di Feltre investe per le convenzioni tutto quello che può, ossia la cifra massima consentita che non supera i 73 mila euro. Una soluzione tampone che si mette in atto da subito per tirare avanti fino al concorso, nella speranza che non vada deserto. Non perché manchino spirito di équipe e una buona programmazione di reparto guidato dal primario Daniele Del Monte, si evidenzia dall’Usl, ma perché a livello regionale mancano anestesisti freschi di specialità disponibili ai “sacrifici” della montagna. Come prova l’ultimo avviso pubblico, si è concluso con la rinuncia dell’unica candidata che si è presentata. E non risultano disponibili medici anestesisti da graduatoria di altre aziende sanitarie.
Così dalla direzione di ospedale, per garantire l’’intera attività di sala operatoria e di anestesia e rianimazione, si sono richiesti e si prevedono, in convenzione con le Usl di Belluno, Asolo e Bassano, dai dodici ai quindici accessi settimanali, di sei ore ciascuno, per coprire la carenza fino a quando non ci saranno assunzioni a tempo indeterminato. E la spesa per le convenzioni è stimata in 63 mila euro, al netto dell’Irap, della trattenuta del 5 per cento e del rimborso delle spese di viaggio, secondo la normativa.
Oltre alla doppia guardia per garantire il secondo anestesista anche di notte (ottenuto in tempi recenti dal primario Del Monte) e al ruolo cruciale che anestesia e rianimazione ha nella gestione dei pazienti più fragili, il servizio di anestesia e rianimazione del Santa Maria del Prato è innovativo anche in altri settori.
Di rilievo è l’estensione del numero di procedure in sedazione profonda anche su pazienti critici. La possibilità di risolvere situazioni patologiche mediante procedure invasive endoscopiche in sedazione profonda, evita atti chirurgici ad altissimo rischio su pazienti fragili con incerte prospettive di recupero post-operatorio.
Laura Milano
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