Angelo Tanzarella dice addio all’Usl 1 da oggi è in pensione

Dall’impegno politico comunale, provinciale e regionale alla dirigenza dei servizi sociali: «Ho avuto una vita piena»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Ultimo giorno di lavoro ieri per Angelo Tanzarella. L'ex direttore dei servizi sociali dell'Usl 1, infatti, da oggi è ufficialmente in pensione. Una vita ricca di esperienze quella di Tanzarella. Classe 1952, laureato in filosofia, è stato insegnante, consigliere del comune di Belluno dal 1973 al 1993, consigliere provinciale dal 1975 al 1980. Inoltre, è stato consigliere regionale per 15 anni dal 1980 al 1995, assessore al bilancio e vicepresidente del consiglio per tre. C'è poi l'esperienza all'Usl 1, prima come dirigente dell'unità operativa dei servizi sociali dal 1992 al 2002, poi come direttore dei servizi sociali dal 2002 al 2013. Sotto la direzione del dg Faronato, è stato direttore dell'unità operativa complessa distrettuale di amministrazione dal 2013 e dal 2014 direttore del servizio di controllo di gestione e di risorse finanziarie. I colleghi e gli amici li ha già salutati prima di Natale. E anche se non lo dà a vedere, un po' di dispiacere ce l'ha Angelo Tanzarella. «D'altra parte il lavoro che ho fatto mi ha sempre appassionato. Sono state attività impegnative e di forte relazione. Quello che mi mancherà sarà anche il rapporto con i colleghi. Ho sempre avuto a che fare con persone capaci, e seppur nella diversità di vedute, ho apprezzato la loro competenza e professionalità. Ora che è venuto il momento di guardare indietro, più che avanti, ritengo di essere stato molto fortunato per la vita piena che ho avuto e per le molte opportunità che mi sono state offerte. Durante la mia esperienza politica, ho potuto incontrare personalità di alto profilo».

Parlando di politica, come è cambiata in questi anni?

«Sono entrato in Regione a 28 anni, e allora i partiti esprimevano una grande professionalità e c'erano grandi personalità da Bernini a Cortese della Dc, da Dorigo a Sarzano e Pellicani per il Pci. Il sistema dei partiti, allora, ha fatto crescere la democrazia e la partecipazione. La politica era condivisione e responsabilità e c'era una certa selezione del ceto politico. Sono contro i politici di professione, ma a favore del professionismo politico che non si inventa e ha bisogno di dedizione totale».

Quali sono le caratteristiche di un buon amministratore?

«L'onestà è la qualità essenziale di un uomo politico, o meglio di un amministratore pubblico. Insieme con il senso del bene comune e il buon utilizzo delle risorse pubbliche. Credo di aver amministrato meglio le risorse pubbliche sia umane che economiche, che la mia vita privata. Non ho avuto problemi a passare da uomo di partito e di governo a funzionario pubblico perché comunque ad accomunare queste due esperienze è stato lo spirito di servizio e di comunità».

Come ha visto cambiare il mondo della sanità?

«Il mondo della sanità è cambiato tantissimo in questi 15-20 anni. Da un’ottica che metteva al centro l'ospedale si è passati a considerare il territorio al centro dell'attenzione. Si tratta di trasformazioni dettate da cambiamenti socio-economici. Praticamente in questi 15 anni il mondo è cambiato totalmente e la sanità deve adeguarsi. E devo ammettere che la direzione intrapresa dal Veneto e dalla nostra Usl, a mio parere, è quella giusta, che va nella direzione dell’efficienza ed efficacia. Le risposte ai bisogni sono sempre più mirate, qualificate. Abbiamo raddoppiato l'offerta residenziale per i disabili, per gli anziani, abbiamo in questi anni riorganizzato i servizi per l'infanzia e per le dipendenze. E mi pare, ogni tanto, che di questa rivoluzione, non ci si renda conto fino in fondo. Ricordiamoci che si deve ragionare sempre più in un’ottica di integrazione tra sanità e sociale che non significa solo continuità assistenaizle, ma supporto ai bisogni che emergono».

Poi Tanzarella, da ex direttore dei servizi sociali, fa un appello anche ai Comuni: «Ho sempre visto in loro un grande impegno, ma mi sarei atteso uno sforzo in più nel lottare per politiche territoriali piuttosto che guardare solo all'organizzazione ospedaliera».

Cosa farà da domani?

«Alla politica non ci penso, ormai ne sono fuori, ma per quanto riguarda la mia esperienza in campo socio-sanitario sono ben disposto a dare il mio apporto. Resterò comunque a Belluno, e tornerò a viaggiare in Italia col treno in luoghi che non ho mai visto».

Al posto di Tanzarella, come funzionario ai servizi sociali subentrerà Francesca Bertoldi degli Affari generali.

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