Anmic, parte il punto informativo
BELLUNO. Un’iniziativa nazionale volta a garantire la concessione dei farmaci di fascia C ai disabili con il 100% di invalidità, oltre all’abolizione, o almeno la sospensione, del ticket sanitario a coloro che sono in fase di accertamento della disabilità.
Sono le proposte che l’Anmic di Belluno ha espresso durante il convegno provinciale svoltosi all’Hotel Piol di Limana. Alle proposte dell’associazione si è unita quella del consigliere regionale Dario Bond, che ha suggerito di inserire il medico di base fra le figure professionali da coinvolgere nella visita per il riconoscimento dell’invalidità.
Uno degli aspetti positivi sottolineati è stata la prossima partenza del punto clienti informativo all’Anmic di Belluno, che consentirà di avere un approccio nuovo e di dialogo con gli utenti e gli altri operatori. Dal 2010 a oggi, tra l’altro, i tempi di attesa per il percorso definitivo della pratica di invalidità si è di molto abbassato, nonostante ci siano stati momenti critici nel nuovo assetto interno dell’Inps, passato dalla gestione cartacea a quella telematica. «Sulla scuola ritengo sia necessaria un’integrazione per tutti gli alunni, in particolare per i disabili», ha evidenziato il segretario generale Anmic Nazaro Pagano. «Così come dar vita a una classe di concorso specifica per gli insegnanti di sostegno, qualificazione e aggiornamento per tutti gli insegnanti curriculari».
Sul fronte invece del lavoro, secondo Pagano «ci vogliono il riconoscimento e l’esigibilità dei diritti dei disabili e nuovi percorsi di approccio alle problematiche della disabilità». Nota un po’ dolente quella dei rapporti con l’Inps. «L’accordo Anmic-Inps per il punto clienti informativo», ha evidenziato il presidente Anmic Armando Targon, «sancisce una collaborazione per la soluzione delle problematiche relative agli invalidi. Purtroppo ci sono delle difficoltà: l’Inps non può concederci il Pin per inoltrare loro le pratiche per i benefici economici degli invalidi, poi ci sono dei contrasti per le diverse valutazioni Inps sui servizi ospedalieri e pareri dei medici di base. C’è troppa diversità, sempre a danno degli invalidi». (m.r.)
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