Annata agricola molto positiva con la diversificazione dei prodotti

Santa Giustina. Bilancio di Coldiretti in vista della Festa del ringraziamento che si celebra oggi Il direttore Nenz: «L’agricoltore deve diventare più bravo a produrre ma anche a vendere»
SANTA GIUSTINA. Diversificare i prodotti e rispondere alle esigenze del consumatore, diventando bravi non solo a coltivare ma anche a vendere. Sono questi gli obiettivi della Coldiretti che oggi a Santa Giustina festeggiano la 67ª Festa del Ringraziamento. Le cerimonie inizieranno verso le 9.30, alle 10.30 ci sarà la messa, poi il pranzo sociale e la sfilata dei trattori.


E di ringraziare quest’anno le aziende agricole bellunesi hanno motivo visto che la stagione produttiva, partita male con la siccità e le gelate di aprile, è stata positiva. «Prodotti ne abbiamo avuti», spiega Michele Nenz, direttore di Coldiretti Belluno, «anche quelli che da tempo non vedevamo, come le noci e le castagne soprattutto nella parte alta della provincia dove si sono sofferte meno sia la carenza idrica sia l’abbassamento delle temperature in primavera. Tiene anche il settore lattiero-caseario dove i prezzi di vendita del latte sono ancora remunerativi. Bene la presenza di turisti nel nostro territorio», prosegue Nenz, «abbiamo notato una maggiore attenzione al consumo consapevole e un apprezzamento della diversificazione che da tempo stanno avviando le imprese, puntando anche a prodotti particolari. Questo ha permesso agli agricoltori di poter aumentare le vendite anche dirette».


Un esempio è anche la filiera del latte con l’avvio da parte di Lattebusche di una produzione di latte biologico.


Il 2017 dovrà essere ricordato come l’anno in cui tutti, dalle malghe agli agrimercato, hanno incrementato le vendite. «Un segnale importante», precisa Nenz, «che deve vederci impegnati ancora di più, non solo nella produzione di qualità, ma anche nella ricerca di canali di vendita per far arrivare i nostri prodotti ai consumatori al di là del tempo delle vacanze. Stiamo parlando di e-commerce, ma non solo».


Per Nenz diventa oggi più di sempre fondamentale «creare reti di imprese, cioè laddove la singola azienda non sia in grado di andare sul mercato la rete permette di abbassare i costi di personale e anche del prodotto. Bisogna, quindi, incentivare il cliente a tornare, ma soprattutto a comprare i nostri prodotti. Ben vengano, quindi, iniziative tipo Altogusto in cui i ristoratori cucinano i prodotti locali per i loro piatti, ma anche importante è l’educazione al consumo consapevole grazie alle informazioni e formazioni nelle scuole e nelle famiglie».


Nel futuro ci sono, però, altre sfide. «I consumatori ci chiedono ad esempio la farina di grano tenero per fare pane e biscotti, ma c’è anche la partita dei nuovi cereali come quinoa, amaranto che potrebbero diventare alternativi al mais laddove non serva per il bestiame: tutti settori su cui dobbiamo iniziare a ragionare».


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