Annullato l’incontro no vax a Limana

Il comitato accetta l’invito del Comune a cancellare la serata con Rossaro ma dice sì ad un nuovo appuntamento sui vaccini
ZAGO AG.FOTOFILM SAN BIAGIO DI CALLALTA VACCINI, SEDE ULSS2 DISTRETTO TV. SUD
ZAGO AG.FOTOFILM SAN BIAGIO DI CALLALTA VACCINI, SEDE ULSS2 DISTRETTO TV. SUD
LIMANA. L’incontro di mercoledì prossimo è stato annullato. L’annuncio è arrivato ieri sera, al termine di una giornata in cui le polemiche non si sono placate. Al centro della bufera “Vaccini, il primo obbligo è informarsi”, la serata organizzata dai genitori di Libertà vaccinale Limana, che avevano invitato Ferdinando Donolato, presidente del Coordinamento regionale veneto per la libertà delle vaccinazioni (Corvelva), e il medico di famiglia Paolo Rossaro.


A scatenare le critiche proprio la presenza di quest’ultimo, conosciuto come “dottor anti-chemio” e radiato di recente dall’Ordine dei medici. Ma a creare incredulità e indignazione è stato soprattutto il fatto che l’evento avesse ottenuto il patrocinio del Comune di Limana, contro cui si sono concentrati gli attacchi sul social network. Attacchi che hanno visto intervenire anche una figura autorevole sul tema vaccini, ossia Roberto Burioni, medico e docente di virologia e microbiologia.


Dopo un comunicato di mercoledì sera, il sindaco Milena De Zanet ieri ha ribadito: «Si pone anche un problema di ordine pubblico e annullare la serata è di certo la soluzione migliore. La presenza come relatore di Paolo Rossaro va a vanificare l’intento iniziale di creare un dibattito civile e costruttivo su alcune tematiche già molto discusse».


«Il danno è fatto», ha sottolineato Luciano Reolon, consigliere di minoranza di Limana, che mercoledì stava per chiedere l’intervento del prefetto. «Credo sia stata commessa una grave leggerezza amministrativa e Limana ne è uscita denigrata a livello nazionale con pagine web, giornali e locandine. Perché la maggioranza molto di rado coinvolge le minoranze? E non lo fa nemmeno in questioni così delicate?». Sulla stessa linea anche un altro consigliere di opposizione, Renata Dal Farra: «Non mancherà una mia interrogazione in consiglio comunale. Da sempre vanno verificate le iniziative prima di dare un patrocinio e qui mi è sembrato davvero grave concederlo senza neppure sapere chi fossero i relatori».


E se già mercoledì due medici bellunesi, Giangiacomo Nicolini e Pierenrico Lecis, avevano auspicato che sulla questione prendesse una posizione forte l’Ordine dei medici provinciale, a manifestare ieri «incredulità» è stata la Federazione italiana medici pediatri di famiglia (Fimp). «Lascia basiti non tanto il fatto che siano dei privati a organizzare un incontro di questo tipo», dice il referente provinciale, Gianpaolo Risdonne, «ma che il Comune, principale responsabile della salute pubblica, dia il patrocinio a un’iniziativa che va contro la legge dello Stato».


Poi, ieri sera, l’annuncio di Libertà vaccinale Limana: «La violenza (per ora solo verbale) e la verità in tasca hanno vinto. La serata non ci sarà». I promotori spiegano di aver fatto le loro scelte sui vaccini in epoche in cui il dibattito era più sereno, e di essersi mossi per fare informazione.


Il gruppo limanese sottolinea di aver invitato Rossaro che «avendo presentato ricorso e non avendo ancora ottenuto giudizio, è ancora a tutti gli effetti pre la legge italiana (che per noi conta più delle opinioni espresse con violenza sul web) un medico che può esercitare la sua attività».


Il gruppo annuncia comunque di aver così accettato la proposta del Comune di annullare la serata, ma anche quella «organizzare a breve una serata con la sola partecipazione del Corvelva, possibilmente all’interno di un programma che vedrà la presenza (secondo il Comune in due serate distinte) dell’Usl Dolomiti».
(m.r.)


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi