Anoressia e bulimia, già 28 casi all’Usl
FELTRE. Da aprile, da quando cioè è stato attivato il centro in via Marconi (ex casa di cura) a settembre di quest'anno, i nuovi casi di giovani e meno giovani che hanno deciso di farsi curare per disturbi alimentari (anoressia, bulimia) sono stati 28. Di questi 19 (solo un maschio, il resto femmine) sono stati indirizzati all'équipe adulti (coordinata dallo psichiatra Alberto Cestaro) e 9 (anche qui solo un maschio e 8 femmine) all'équipe età evolutiva coordinata dal responsabile Ettore Morbin.
I casi presi in carico hanno avuto, come esito, il trattamento ambulatoriale da parte dell'équipe per 18 adulti e 4 persone in età pediatrica. Mentre si è reso necessario un ricovero per un paziente di competenza pediatrica.
Ora come ora, dunque, i casi complessivi di presa in carico dal centro di primo livello sono 23 di cui 17 adulti e 6 bambini. Due ragazzini sono stati inviati ad altri servizi per problematiche non solo attinenti ai disturbi alimentari (spesso la punta dell'iceberg di un problema a monte) e per due adulti si è resa necessaria una terapia di tipo psichiatrico e riabilitativo al dipartimento di salute mentale. In tutta questa attività c'è stato un solo caso di interruzione dell'alleanza terapeutica, quindi un solo caso di dispersione.
«Questi primi dati sono confortanti», commenta il direttore sociale e della funzione territoriale Massimo Fusello. «Stiamo comunque lavorando per migliorare la presa in carico continua e globale e la sinergia fra professionisti per dare un servizio ancor più di qualità».
I cardini organizzativi del Centro sono l'integrazione dell'équipe con la medicina di famiglia e il coordinamento sotto un'unica regia di due gruppi di professionisti rappresentati da neuropsichiatra infantile, psicologo e assistente sociale età evolutiva, pediatra di reparto, dietista del servizio dietetica per età evolutiva e età adulta, psichiatra del dipartimento di salute mentale, psicologo del Serd.
L'Usl 2 ha recepito la richiesta di poter avviare un centro integrato per disturbi alimentari, proveniente dalla presidente dell'associazione Margherita, Luisa Ciprian, invitata dagli stessi dirigenti a suggerire ogni utile informazione per raggiungere le famiglie con queste problematiche e per favorirne i contatti.
Si è dunque aperto uno spiraglio per i genitori che nel feltrino combattono insieme ai loro figli (ma il rapporto può essere rovesciato considerato che ci sono anche mamme anoressiche), contro i disturbi del comportamento alimentare. Dagli ultimi dati riportati in letteratura, i disturbi legati all’assunzione o meno di cibo possono incidere fino al dieci per cento nella fascia 18-30 anni per le ragazze, con una tendenza all’aumento di casi anche nella componente maschile dei giovani.
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