Antenna dietro le scuole, la Wind può costruirla

Il ripetitore Wind alle spalle delle scuole si farà. L’iter amministrativo è concluso e «se volessero potrebbero iniziare a installare il traliccio anche domani», ammette il sindaco di Pedavena

PEDAVENA. Il ripetitore Wind alle spalle delle scuole si farà. L’iter amministrativo è concluso e «se volessero potrebbero iniziare a installare il traliccio anche domani», ammette il sindaco Maria Teresa De Bortoli.

La vicenda del traliccio alto una ventina di metri che svetterà in via Trento da un terreno privato sulla collina dietro la piscina e l’istituto comprensivo – vicenda che nei mesi scorsi aveva suscitato la preoccupazione di associazioni e famiglie di scolari – è insomma giunta all’epilogo. E l’amministrazione comunale, assieme ai comitati, ora intende fare il punto su cosa succederà e cosa si può fare.

La preoccupazione, naturalmente, è quella per la salute della popolazione e in particolare degli alunni del comprensivo alla luce della vicinanza dell’impianto radio.

È stato così fatto l’altra sera un primo incontro tra amministrazione e rappresentanti dei comitati e dei genitori, in vista di una vera e propria assemblea che si punta ad organizzare nel giro di una decina di giorni.

«C’è timore da parte dei genitori perché l’antenna sarà vicina al plesso scolastico», spiega il sindaco Maria Teresa De Bortoli. «Come amministrazione abbiamo fatto così un primo incontro con i rappresentanti dei genitori, con l’associazione Pedavena per la scuola, con comitato No antenne, con il dirigente scolastico Ezio Montibeller, per dire che l’iter dell’antenna è terminato e capire le preoccupazioni. Poi verrà organizzato un incontro pubblico al quale verranno invitati tutti i genitori e con tutti i residenti della zona di via Dante, via Ugo Foscolo, via Trento, via Manzoni».

Nei mesi trascorsi dalle prime notizie della richiesta di installazione di una nuova antenna, spiega il sindaco, il progetto iniziale è stato aggiornato ma ormai l’istruttoria è completata e i lavori potrebbero partire anche subito. Per questo il confronto con la popolazione avverrà in tempi strettissimi, «nel giro di una decina di giorni». (sdb)

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