Antincendio, 920 mila euro per le scuole del Bellunese

Contributi di 50 mila euro per elementari e medie, di 70 mila per le superiori Sono una ventina gli istituti destinatari dei fondi elargiti dal Ministero
Il primo giorno di scuola alle gabelli
Il primo giorno di scuola alle gabelli



Quasi un milione di euro nel triennio 2018-2020 per l’adeguamento antincendio delle scuole della provincia di Belluno. È quanto il Ministero dell’Istruzione ha stabilito di assegnare a una ventina di istituti di ogni ordine e grado.

I 920 mila euro di contributi che dovrebbero arrivare prossimamente in provincia direttamente da Roma rientrano nel plafond da 10 milioni complessivi assegnati al Veneto per questo tipo di intervento. Sono 227 i progetti per l’adeguamento antincendio presentati dagli enti locali regionali per accedere al contributo nazionale: 50 mila euro per scuole elementari e medie, 70 mila per le superiori. Ieri la giunta regionale ha approvato la graduatoria degli interventi da presentare al Miur per la concessione dei fondi.

«Se la disponibilità finanziaria sarà confermata, questi soldi ci permetteranno di accogliere gran parte delle 320 domande pervenute», ha detto l’assessore Elena Donazzan, «nonostante i tempi strettissimi dell’informativa ministeriale e del relativo bando, grazie al lavoro di programmazione in atto da tempo con gli enti locali per elaborare il piano regionale triennale per l’edilizia scolastica, la richiesta di selezionare in poche settimane gli interventi di prevenzione antincendio non ci ha trovato impreparati».

Le scuole che avranno i contributi sono la scuola media “Calvino” di Alano di Piave (40 mila euro); per quanto riguarda il capoluogo ci sono le medie Ricci e Zanon, le elementari Cappellari, Brustolon, Castion, Rudio, Doglioni, Borgo Piave, Sorio con collegate materne; poi gli istituti superiori Dal Piaz di Feltre, l’istituto tecnico tecnologico per ottici, l’Ipsar Dolomieu e l’Iti Segato.

Soddisfatto il sindaco di Agordo, nonchè consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica Sisto Da Roit. «Ci fa piacere che il governo contribuisca alla sistemazione delle scuole», commenta. Un po’ più critica l’assessore comunale competente, Valentina Tomasi. «Ci siamo trovati con questa incombenza da risolvere in nove giorni nel mese di novembre in piena emergenza maltempo. Gli uffici sono stati bravissimi a far fronte a tutte le necessità», commenta Tomasi. «Sono contenta che arrivino questi soldi, ma i tempi per preparare le pratiche sono stati troppo stretti. E poi sarebbe auspicabile che, in materia di sicurezza delle scuole e quindi dei bambini che le frequentano, sia lo stesso Ministero a pagare gli eventuali adeguamenti. Questo, infatti, non è un concorso di velocità, ma un progetto per la sicurezza dei bambini. Servono interventi strutturali per garantire sempre e comunque la sicurezza».

«Come Comune avevamo presentato la domanda di contributo per tutte le nostre 25 scuole», conclude Tomasi. «E mi rammarica che nel bando non siano stati compresi anche gli asili nido. Infatti, secondo i decreti attuativi della legge sulla Buona scuola, anche i nido entrano di diritto nell’edilizia scolastica». —



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