Antonetti: «Ma qui non siamo in Toscana»

L’ex presidente è perplesso davanti alla scelta di puntare solo sulla gara equestre a Pra’ del Moro
FELTRE. La decisione presa martedì sera dall’associazione di cambiare la formula del Palio lascia attonito l’ex presidente Stefano Antonetti, che ha rivestito il ruolo per sette anni prima di lasciare il posto a Donatella Boldo.


«Mi lascia perplesso», commenta. «È vero che la corsa dei cavalli è quella che forse attira più gente, è bella e importante, ma noi qua non abbiamo la cultura del cavallo. Non siamo in Toscana, dove il Palio è cavallo. Il turista apprezza molto la sfilata, i figuranti, e cambiare la formula in questo modo significa perdere il palinsesto consolidato della manifestazione, che era bella così».


Antonetti si sarebbe augurato un ritorno all’utilizzo degli atleti interni, senza più ricorrere agli esterni nella staffetta, nel tiro con l’arco e nel tiro alla fune per abbassare le spese: «Tante dinamiche delle gare non le conoscevo a fondo perché sono in capo ai quartieri, ma capisco che il Palio ormai abbia dei costi insostenibili anche per loro. Era da tagliare i costi riportando un po’ alla volta tutti gli atleti interni nelle prime tre gare. Si potevano fissare una serie di passaggi negli anni, iniziando magari dalla staffetta nel 2018 per poi passare al tiro con l’arco e al tiro alla fune. Tornare al locale forse avrebbe riportato il Palio nel cuore dei feltrini».


«Secondo me bastava aggiustare un attimo le cose», dice l’ex presidente dell’associazione organizzatrice del Palio. Che aggiunge: «Forse valeva la pena cercare di ampliare il bacino d’utenza coinvolgendo i Comuni del comprensorio dell’Unione montana per trovare sia atleti che nuovi volontari a livello comunitario».


«Come giudizio personale, avrei cercato di mantenere la formula, con gli aggiustamenti del caso sulle giornate e prevedendo un piano B per le gare in caso di maltempo».
(sco)


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