Anziani in famiglia Cesio fa partire il centro di sollievo
Comune e Anteas lanciano il servizio rivolto ai parenti Per qualche ora potranno lasciare il nonno in mani sicure
CESIOMAGGIORE. Un centro sollievo per anziani in parziali condizioni di autosufficienza nei locali del centro diurno, finito ma mai decollato. Il progetto diventa realtà grazie ad un finanziamento regionale ottenuto dalla giunta comunale retta da Carlo Zanella, con l’impegno della consigliera delegata alle politiche sociali Martina Stach e su input dell’associazione Anteas Monteperina guidata da Gemma Basei.
«Possiamo contare sulla collaborazione dell’associazione di volontariato Anteas per l’accoglienza diurna pomeridiana, intanto un solo giorno alla settimana poi si vedrà, di una quindicina di anziani o soli o in capo alle rispettive famiglie, i cui componenti, in questo modo, hanno qualche ora per sbrigare commissioni o quant’altro, sapendo in mani sicure i loro congiunti che magari non possono essere lasciati a casa da soli», spiega Martina Stach. «Abbiamo considerato valido il progetto, soprattutto perché l’associazione ci ha fatto presente il bisogno crescente negli ambiti familiari di questo tipo di servizio, e lo abbiamo inoltrato in Regione. Da quando è stato presentato il progetto alla disponibilità regionale di erogare un contributo sono passati alcuni mesi. In realtà il centro sollievo avrebbe dovuto partire ai primi di ottobre. Parte in ritardo, ma finalmente parte. Il contributo regionale ci consente di offrire la merenda e qualcosa in più agli ospiti del centro e copre in parte il trasporto per quegli anziani che non hanno possibilità di arrivarci. Alle spese vive, luce e gas nei mesi invernali, pensano il Comune e l’Azienda feltrina servizi alla persona alla quale Cesio fa capo».
«Tengo a ribadire l’importanza dei volontari», dice la consigliera Stach, «senza i quali non si potrebbe dare avvio al servizio. Gli anziani accolti hanno un lieve decadimento cognitivo. Per una questione normativa e di standard richiesti, infatti, non si possono gestire, con le risorse a disposizione, persone con forme gravi di demenza. Possiamo però contare, al bisogno, anche sui medici che già hanno dato parere più che positivo sull’adeguatezza dei locali, spaziosi e luminosi, e degli arredi».
Gli arredi sono il frutto di una donazione della proprietaria di un immobile a Sant’Agapito, che aveva lasciato disposizione testamentaria di distribuire i proventi della vendita fra asilo Muffoni e futuro centro diurno. Purtroppo, il centro diurno non si è mai potuto aprire per mancanza di anziani disposti a pagare una quota di 35 euro al giorno per la permanenza dalla mattina al tardo pomeriggio. E da settembre dell’anno scorso i locali sono stati messi a disposizione delle due associazioni di volontariato sociale, Anteas Monteperina e Cesiosolidarietà.
Laura Milano
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video